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Comune di Binetto

Sede: Binetto (Bari)
Date di esistenza: 1946 -
1811 - 1927

Intestazioni:
Comune di Binetto, Binetto (Bari), 1811 - 1927; 1946 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Binetta, 1532-1669

Appartenuta sino alla fine del XV secolo prima alla famiglia Nicastro e successivamente al barone Arcamone Moncello, Binetto fu donata nel 1507 al barone Cristoforo D'Angelo dal re Ferdinando il Cattolico. Nel corso del XVI secolo il piccolo borgo fu più volte oggetto di alienazioni fino al 1592, quando fu venduto dalla Regia corte a Baldassarre Caracciolo che vi ottenne il titolo di marchese, rimanendo in possesso della famiglia Caracciolo-Carafa sino alla metà del XVII secolo. Nel 1650 fu venduta a Flaminio De Angelis per 27000 ducati, e appartenne a tale casato fino all'insediamento della nobile famiglia dei d'Amely tra la fine del settecento e gli inizi del secolo successivo, ossia nella fase di transizione tra la feudalità e il nuovo indirizzo amministrativo del comune. Con la legge 2 agosto 1806 n. 130 Giuseppe Bonaparte abolì la feudalità nel Regno di Napoli e avviò, con la successiva legge 8 agosto 1806 n. 132, il riordinamento amministrativo del Regno dividendo il territorio in province e distretti, nell'ambito dei quali furono ripartiti i comuni. L'amministrazione del comune di Binetto fu affidata a un sindaco titolare del potere esecutivo, a un "primo eletto" responsabile della polizia amministrativa, a un "secondo eletto" che assisteva il sindaco nelle sue funzioni e lo sostituiva in caso di assenza o di impedimento, e al decurionato, organo in cui risiedeva la rappresentanza comunale e che era incaricato della nomina del sindaco, degli eletti, del cancelliere archiviario, del cassiere e di ogni altro agente o impiegato municipale. A seguito dell'emanazione del decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, che determinò il riassetto amministrativo delle province napoletane, il comune di Binetto rientrò nel circondario di Grumo, distretto di Altamura, nell'ambito della provincia di Bari. Il decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 assegnò al comune di Binetto, che contava allora 754 abitanti, la stessa circoscrizione territoriale. L'operato degli organi amministrativi del comune di Binetto fu sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Bari sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più circoscritti, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Altamura. Con la legge comunale e provinciale 20 marzo 1865 n. 2248 all. A, successivamente modificata dalla legge 30 dicembre 1888 n. 5865, il Regno d'Italia fu ripartito in province, circondari (già distretti), mandamenti (già circondari) e comuni. La stessa legge istituì presso ogni comune, quali organi rappresentativi e deliberativi sostitutivi del decurionato, un consiglio comunale e una giunta municipale, che affiancarono il sindaco nell'amministrazione cittadina. La nomina dei consiglieri comunali avveniva tramite il sistema elettivo, mentre gli assessori erano eletti in seno al consiglio comunale. Il sindaco era scelto tra i consiglieri e la sua nomina avveniva per decreto reale; dopo l'approvazione del regio decreto 4 maggio 1898 n. 164, la sua elezione fu demandata al consiglio comunale. La vigilanza sull'operato degli organi del comune di Binetto fu demandata al sottoprefetto del circondario di Altamura sotto la direzione del prefetto della provincia di Bari, a sua volta dipendente dal ministro dell'Interno. In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il comune di Binetto fu amministrato da un podestà di nomina regia che ereditò le competenze esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Nel 1927, con l'emanazione del regio decreto n. 1902 del 29 settembre, il comune perse la propria autonomia e venne aggregato al vicino comune di Grumo Appula. Il decreto del capo provvisorio della Repubblica del 20 settembre 1946 n. 289 sancì, con deliberazione n. 63 del 12 giugno, la definitiva separazione dei due comuni, sebbene l'attività amministrativa a Binetto riprendesse il suo corso solo a partire dal 1° luglio 1947. Nel frattempo con decreto legislativo 7 gennaio 1946 n. 1 era stato abolito l'ordinamento comunale fascista ed erano stati ripristinati gli organi rappresentativi del sindaco, del consiglio e della giunta. Nel 1991 la popolazione residente nel comune di Binetto ammontava a 1629 abitanti (censimento 1991).

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Soggetti produttori:
Comune di Grumo Appula, collegato, 1927 - 1946

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Binetto (fondo)
Stato civile del Comune di Binetto (fondo)


Bibliografia:
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975., 335
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli" [Napoli, Vincenzo Manfredi, poi Stamperia di Giovanni de Bonis, 1797-1816], rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971, 13 voll.
A. MASTRANGELO, "Chiesa S. Maria Assunta. Binetto: documenti e ipotesi per una storia", Bari, Poligrafica 2C, 1998.

Redazione e revisione:
Lucchi Laura Annalisa - direzione lavori Eugenia Vantaggiato, 2005/02/16, rielaborazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/06/19, supervisione della scheda


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