Date di esistenza: 1806 -
Intestazioni:
Comune di Avetrana, Avetrana (Taranto), 1806 -, SIUSA
Superando vecchie quanto incerte interpretazioni etimologiche, studi più recenti fanno provenire l'etimologia di Avetrana da "Terra Veturiana", ossia terra appartenente a tal "Veturius", forse traccia di una antica centuriazione romana. La cittadina si trova in una zona che nel sec. X viene abbandonata dagli abitanti a causa delle scorrerie dei saraceni e divenuta poi nei secoli paludosa. Bonificata, ripopolata e resa fertile appartiene, come feudo, a varie famiglie. In epoca angioina il casale di Santa Maria della Vetrana viene donato a Pietro Tocco, Gran Siniscalco del Regno. Il feudo passa alla famiglia De Raho fino alla morte dell´ultima discendente, quando ritorna nelle mani della regina Giovanna II che lo dona a Giovanni Dentice di Napoli. Nel 1423 viene acquistato da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. Nel 1481 il casale di Avetrana, di proprietà di tale Francesco Montefuscoli, passa quale bene dotale della figlia nelle mani dei Pagano. Nel 1587 la cittadina è venduta da un discendente dei Pagano a Giovanni Antonio Albrizi che diventa signore di Avetrana. Nella seconda metà del XVII secolo diviene proprietà di Michele di Davide Imperiale, marchese di Oria e principe di Francavilla. La lettura di documenti esistenti nell'archivio ecclesiastico fanno ritenere che in un primo momento gli Imperiale fossero in realtà solo proprietari del feudo di Modonato, mentre in Avetrana esercitavano il loro impero i Romano. Tale notizia farebbe supporre che solo in epoca successiva Avetrana sarebbe stata infeudata agli Imperiale che ne detennero il possesso fino al 1782. Estintasi la famiglia, Avetrana è devoluta al fisco regio e da questo venduta a Massenzio Filo, nell'ambito della quale famiglia rimane fino alla caduta dei Borboni.
[cfr.: "Archivi storici in rete della provincia di Taranto", Scheda Soggetto produttore dell'Archivio storico comunale di Avetrana a cura di Angelo Pavone].
La legge 8 agosto 1806 n. 132 produsse importanti innovazioni nell'amministrazione del Regno, dividendo il territorio in province e distretti, nell'ambito dei quali furono ripartiti i comuni. Il decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, emanato da Giuseppe Napoleone per fissare la circoscrizione delle province napoletane, incluse il comune di Avetrana nel distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto [cfr. F. Assante, "Città e campagne nella Puglia del secolo XIX", in Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale, Genève, Librairie Droz, 1975, p. 335]. Nel decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 Avetrana figurava tra i comuni inclusi nel circondario di Manduria appartenente al distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto; secondo la classificazione adottata dal decreto, Avetrana, con i suoi 916 abitanti, era classificato tra i comuni di terza classe, ossia quelli con una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. L'operato degli organi amministrativi di Avetrana era sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Terra d'Otranto sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più limitati, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Taranto.
Tra il 1923 e il 1937, nell'ambito di una complessiva ridefinizione dell'assetto amministrativo del Regno d'Italia, furono approvate una serie di modifiche nella circoscrizione interna alla provincia di Terra d'Otranto, che perse la sua antica unità e fu frazionata nelle tre province di Brindisi, Lecce e Taranto. Con decreto del Regno d'Italia 2 settembre 1923 n. 1911 fu istituita la provincia di Taranto cui furono annessi tutti i comuni fino ad allora inclusi nell'omonimo distretto (dal 1865 circondario), tra i quali il comune di Avetrana.
In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il Comune di Avetrana fu amministrato da un podestà di nomina regia che ereditò le competenze esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Con la caduta del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il Comune furono ripristinati gli organi del Sindaco e della Giunta riservandone la nomina al Prefetto della provincia di Taranto; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il Consiglio comunale e si ristabilì il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926.
Ai sensi della legge 25 marzo 1993 n. 81, il Sindaco di Avetrana è eletto direttamente dai cittadini e nomina i membri della Giunta municipale.
Nel 2001 la popolazione residente nel comune ammontava a 7303 abitanti (ISTAT, 14° censimento della popolazione e delle abitazioni, 21 ottobre 2001).
La legge 8 agosto 1806 n. 132 produsse importanti innovazioni nell'amministrazione del Regno, dividendo il territorio in province e distretti, nell'ambito dei quali furono ripartiti i comuni. Il decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, emanato da Giuseppe Napoleone per fissare la circoscrizione delle province napoletane, incluse il comune di Avetrana nel distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto [cfr. F. Assante, "Città e campagne nella Puglia del secolo XIX", in Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale, Genève, Librairie Droz, 1975, p. 335]. Nel decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 Avetrana figurava tra i comuni inclusi nel circondario di Manduria appartenente al distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto; secondo la classificazione adottata dal decreto, Avetrana, con i suoi 916 abitanti, era classificato tra i comuni di terza classe, ossia quelli con una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. L'operato degli organi amministrativi di Avetrana era sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Terra d'Otranto sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più limitati, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Taranto.
Tra il 1923 e il 1937, nell'ambito di una complessiva ridefinizione dell'assetto amministrativo del Regno d'Italia, furono approvate una serie di modifiche nella circoscrizione interna alla provincia di Terra d'Otranto, che perse la sua antica unità e fu frazionata nelle tre province di Brindisi, Lecce e Taranto. Con decreto del Regno d'Italia 2 settembre 1923 n. 1911 fu istituita la provincia di Taranto cui furono annessi tutti i comuni fino ad allora inclusi nell'omonimo distretto (dal 1865 circondario), tra i quali il comune di Avetrana.
In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il Comune di Avetrana fu amministrato da un podestà di nomina regia che ereditò le competenze esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Con la caduta del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il Comune furono ripristinati gli organi del Sindaco e della Giunta riservandone la nomina al Prefetto della provincia di Taranto; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il Consiglio comunale e si ristabilì il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926.
Ai sensi della legge 25 marzo 1993 n. 81, il Sindaco di Avetrana è eletto direttamente dai cittadini e nomina i membri della Giunta municipale.
Nel 2001 la popolazione residente nel comune ammontava a 7303 abitanti (ISTAT, 14° censimento della popolazione e delle abitazioni, 21 ottobre 2001).
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Avetrana (fondo)
Stato civile del Comune di Avetrana (fondo)
Bibliografia:
'Comuni d'Italia. Puglia', in 'Istituto Enciclopedico Italiano', Acquaviva d'Isernia, Edigrafica Marconese, 2001.
B. PEZZAROSSA, 'Avetrana tra Otto e Novecento', Manduria, Filo, 2000.
B. LEO, 'Avetrana: storia e territorio', Lecce, Edizioni del Grifo, 1998.
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975., 335
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli" [Napoli, Vincenzo Manfredi, poi Stamperia di Giovanni de Bonis, 1797-1816], rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971, 13 voll.
Redazione e revisione:
Lucchi Laura Annalisa - direzione lavori Giuseppe Gentile, 2008/06/28, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2017/07/26, revisione