Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Enti » Soggetto produttore - Ente

Comune di Vivaro Romano

Sede: Vivaro Romano (Roma)
Date di esistenza: sec. XI -

Intestazioni:
Comune di Vivaro Romano, Vivaro Romano (Roma), sec. XI -, SIUSA

Le prime notizie su Vivaro risalgono all'XI secolo, e si trovano in un documento del 1012 contenuto nella Cronaca Farfense.
Nel 1297, quando Bonifacio VIII confiscò i castelli ai Colonna di Riofreddo, anche Vivaro fu compresa tra i possedimenti da espropriare, ma non fu dato agli Orsini immediatamente, tanto da non figurare nella divisione che nel 1300 le due famiglie fecero dei territori, anche perchè, durante gli scontri coi Colonna, il castello era stato nuovamente distrutto. La rocca compare però alla famiglia Orsini in tutti i documenti del secolo XIV.
Nel 1440 divenne commendatario della abbazia di Farfa Giovanni Orsini, arcivescovo di Trani; nel 1465 Vivaro appare tra le proprietà degli Orsini.
Nel 1467 risultava ancora tra i domini di Napoleone Orsini, conte di Tagliacozzo e di Alba, ma passò poco dopo a Pietro Antonio Brancaleoni.
Tra il 1550 ed il 1586 il possesso del castello fu contrastato ai Brancaleoni da Girolamo Coppari, legatario per Camillo Cherubino, erede testamentario di Giacomo Napoleone Brancaleoni; nel 1552 Girolamo vendette alcuni diritti su Vivaro a Camillo Brancaleoni.
Il dissidio durò a lungo e in seguito vide opporsi ai Brancaleoni prima i fratelli Camillo, Antonio e Bernardino Cherubini, poi Giovanni Pietro del Drago; nel 1596, dunque, Pietro del Drago acquistò Vivaro per procura e pochi mesi dopo nominò il vero acquirente del castello, Tiberio Coelio.
I figli di Tiberio, Orazio, Lelio ed Alessandro, vendettero nel 1606 la proprietà a Giovanni Vitelli di Città di Castello, che a sua volta lo vendette nel 1609 a Giovanni Battista Borghese.
Il castello rimase ai Borghese; venne nuovamente distrutto nel 1799 durante la Repubblica Romana.
Nel 1902 il cardinale Angelo di Pietro lo comprò dai Borghese, per restituirlo alla completa libertà.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Vivaro Romano (fondo)


Redazione e revisione:
Bignardelli Francesco, 2025/02/18, revisione
Vettone Erika, 2016/03/09, integrazione successiva


icona top