Sede: Soriano nel Cimino (Viterbo)
Date di esistenza: sec. XII -
Intestazioni:
Comune di Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino (Viterbo), sec. XII -, SIUSA
Altre denominazioni:
Soriano, ante 1871
Citato sin dall'VIII secolo, Soriano in epoca medievale fu soggetto a diverse signorie tra cui quelle degli Orsini, dei Colonna, dei Vitelleschi. Già nel 1441, ritornato il castello alle dirette dipendenze della Chiesa, l'ordinamento della terra di Soriano venne regolato con l'istituzione di un Fattore o Camerario, per la disciplina delle rendite e dei beni comunitativi; di un Vicario, o Podestà, o Governatore, per il governo del paese; di un Castellano, per la custodia della rocca. Un periodo di particolare benessere si ebbe sotto il pontificato di Nicolò V (1447-1455) al quale spetta, tra l'altro, la concessione del più antico statuto del luogo a noi pervenuto. Ad Innocenzo VIII invece, che aveva instaurato a Soriano il vicariato perpetuo della famiglia Borgia, si deve l'emanazione nel 1489 della famosa "Bolla d'oro" con la quale veniva accordato ai sorianesi il godimento perenne dei beni e dei proventi che la Camera Apostolica percepiva dal loro territorio, nonchè l'autorizzazione ad apporre sullo stemma cittadino il motto "Fidelitas". Nel 1492 Alessandro VI concesse il castello di Soriano agli Orsini, i quali lo mantennero fino al 1503, anno in cui Cesare Borgia lo occupò. Dopo i frequenti passaggi dalla condizione di terra "mediate subiecta" a quella di "immediate subiecta", con mutamenti di proprietà e status giurisdizionale, nel corso del XVI sec. Soriano sembra stabilizzarsi in maniera pressochè definitiva nel rango di luogo baronale, che manterrà sino al 1848. I decenni successivi al dominio Borgia videro l'alternarsi a Soriano di numerose famiglie: i Della Rovere, i Carrafa, i Madruzzo, dai quali fu poi venduto agli Altemps (1579); all'epoca del card. Cristoforo Madruzzo (1561-1568) risale la compilazione dei nuovi statuti comunali. Nel 1715 il luogo fu acquistato dagli Albani con i quali nel 1721 ottenne l'elevazione da marchesato a principato. Durante la dominazione francese Soriano fu incluso dapprima nel dipartimento del Cimino, cantone di Orte, poi divenne capoluogo di cantone appartenente al dipartimento di Roma, circondario di Viterbo, con propria circoscrizione giudiziaria e militare, e venne amministrato da un Maire, di nomina prefettizia, coadiuvato da aggiunti che presiedevano il Consiglio Municipale; un Giudice di Pace aveva funzioni di bassa giurisdizione in materia civile e penale. Dopo la restaurazione del potere pontificio e la riforma del 1816 fu luogo baronale appartenente alla delegazione e al distretto di Viterbo, fino al 1848, anno della rinuncia dei Ghigi-Albani alla giurisdizione sul feudo; divenne quindi governatorato e, dal 1857, sede di vice-governo con attribuzioni di governo. Nel settembre 1870 il comune entrò a far parte del Regno d'Italia ed appartenne alla provincia di Roma fino al 1927, allorchè fu assegnato alla neocostituita Provincia di Viterbo. Nel 1871 l'antica denominazione Soriano fu ampliata in Soriano nel Comino. Dal 1870 al 1923 Soriano fu sede di Pretura Mandamentale con circoscrizione estesa, oltre al proprio territorio, ai comuni di Canepina, Vallerano e Vignanello, inoltre per il periodo dal 1879 al 1924 vi fu attiva una Agenzia delle Imposte e del Catasto, con analoga circoscrizione territoriale
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Soriano nel Cimino (fondo)
Stato civile del Comune di Soriano nel Cimino (fondo)