Sede: Scandriglia (Rieti)
Date di esistenza: 1023 -
Intestazioni:
Comune di Scandriglia, Scandriglia (Rieti), 1023 ante -, SIUSA
Sebbene menzioni della località di Scandriglia siano frequenti a partire dal 764, l'esistenza di un nucleo abitativo consolidato è attestata nel 1023, in un atto di donazione di beni al monastero di Farfa, mentre nel 1083 e nel 1084 si fa esplicito riferimento al "castellum de Scandrilia" donato a Farfa dal conte Teudino e dal figlio Erveo. Il castello è ancora registrato fra i possedimenti farfensi nei diplomi di Enrico IV (1084) e nella bolla di Urbano IV (1262). Sullo scorcio del XIII secolo Scandriglia fu concessa in enfiteusi "ad tertiam legitimam generationem masculinam" a Petrus Scandriliae e a Gregorius de Thosettis, poi, all'inizio del XIV secolo parte del suo territorio e della rocca furono dati in feudi da Bonifacio VIII a Giovanni Buccamazi, vescovo di Tuscolo. Nel 1337 Scandriglia fu oggetto di una dura contesa fra i Savelli e gli Orsini: prevalsero questi ultimi, anche grazie all'appoggio dell'abate di Farfa, e l'enfiteusi fu confermata da Nicolò V nel 1453 e dall'abate di Farfa nel 1565. Gli Orsini, i cui rapporti con Farfa furono per lo più improntati all'ostilità, amministrarono la giustizia penale e civile, edificarono chiese ed edifici pubblici, favorirono la fondazione del monastero francescano di S. Nicola e nel 1560 concessero alla comunità di Scandriglia gli statuti che constavano di 184 capitoli. La famiglia mantenne il potere sul feudo fino al 1639, allorchè per mancanza di discendenti diretti, passò alla Camera Apostolica. Ciononostante proseguirono le liti fra la comunità e l'abbazia di Farfa per questioni di ius pascendi et lignandi in località di Montependente, nei pressi del monastero di S. Salvatore dipendente da Farfa; gli statuti furono aggiornati nel 1789, per quanto concerneva i danni causati dagli animali e dagli uomini alle coltivazioni, e ancora nel 1856 in merito al diritto di pascolo e di legnatico. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Poggio Nativo (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Monteleone (1810-1814). Con la Restaurazione e la riforma del 1816/1817 Scandriglia entrò a far parte della provincia Sabina, delegazione di Rieti, distretto di Poggio Mirteto, governo di Canemorto; nel riparto territoriale del 1827 è podesteria dipendente dal governo di Canemorto, con gli appodiati Cerdomare e Ponticelli, mentre in quello del 1831 è governo di secondo ordine dipendente da Canemorto. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune fu incluso nella provincia di Perugia, poi nel 1923 passò a quella di Roma e infine, nel 1927, entrò a far parte della neoistituita provincia di Rieti. Nel 1875 perse la frazione di Cerdomare che venne aggregata a Poggio Moiano; Ponticelli, originariamente comune autonomo, da appodiato è divenuto frazione
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Stato pontificio (Marche, Umbria, Lazio), 1798 - 1814
Stato pontificio (Province laziali), sec. XIV - sec. XVIII
Profili istituzionali collegati:
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -
Ambito territoriale:
Provincia di Rieti (1927 - )
Per saperne di più:
Notizie di Scandriglia e Ponticelli
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Scandriglia (fondo)
Stato civile del Comune di Scandriglia (fondo)
Bibliografia:
AA.VV., Città e paesi del Lazio, Roma, Editrice Romana s.p.a, 1997
Grappa, C., Storia dei paesi della provincia di Rieti, Poggibonsi, Lalli, 1994
Palmegiani, F., Rieti e la regione Sabina. Storia arte, vita usi e costumi del secolare popolo sabino, Roma, Secit, 1988
U. MASSIMIANI, Scandriglia, Istituto di studi sabini, Amministrazione comunale, Roma, Regione Lazio, Assessorato cultura, 1987
Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2007/11/13, revisione