Date di esistenza: 1784 - 1977, L'estremo recente di esistenza è quello della documentazione d'archivio.
Intestazioni:
Viceprefettura delle acque di Bevagna, Bevagna (Perugia), 1784 - 1977, SIUSA
Altre denominazioni:
Sottoprefettura delle acque di Bevagna, 1860 - 1977
Consorzio delle acque di Bevagna, 1860 - 1977
Azienda idraulica di Bevagna, 1860 - 1977
Suddelegazione delle acque di Bevagna, 1817 - 1860
Associazione delle acque di Bevagna, 1809 - 1817
Prefettura delle acque di Bevagna, 1784 - 1809
Sin dal secolo XVI il comune di Bevagna nominò dei funzionari e periti sia per la riscossione delle collette necessarie alle operazioni di mantenimento e miglioramento dei corsi d'acqua, sia per la realizzazione di lavori. In ogni caso, prima del 1784, anno in cui per specifica volontà dell’amministrazione pontificia centrale venne istituita una Prefettura delle acque autonoma ed indipendente dal sistema amministrativo cittadino, tutti i funzionari preposti al controllo di fiumi, canali e torrenti erano di nomina comunale, rientrando nel novero delle magistrature municipali. In particolare costoro (1692-1696) formavano una Deputazione delle acque “presieduta dal Magistrato pro tempore, dagli sindaci, dall’avvocato [del Comune] e dai Deputati, nonché eranvi registrati gli appalti di lavori relativi alle diverse addiacenze de’ fiumi e torrenti”. Per gli anni 1733-1743 è anche attestata la presenza di un Tribunale delle acque di Bevagna, con giurisdizione criminale (in particolare per i danni dati) esercitata da un Suddelegato alle acque.
Soggetta ad un Delegato apostolico ad hoc, ossia il vescovo di Foligno, la Prefettura delle acque era composta di sei funzionari scelti da una apposita lista presentata alla Sacra Congregazione delle acque, tutta di proprietari terrieri adiacenti con i loro beni fondiari ai corsi interessati al controllo, due dei quali obbligatoriamente ecclesiastici e gli altri quattro laici. Costoro, rinnovantisi di biennio in biennio per il 50%, erano coadiuvati nel loro operato, che consisteva nel decidere i necessari interventi di sistemazione e manutenzione dei corsi, da un Segretario “che sia anche notajo” con funzioni specificamente amministrative tra le quali, primaria, la buona tenuta dell’archivio dell’ufficio.
Coll’avvento dell’amministrazione imperiale francese, la Prefettura cambiò nome, divenendo Associazione delle acque di Bevagna; dipendente dalla Viceprefettura di Foligno e dalla Prefettura di Spoleto, era composta da soli quatto membri laici, a causa dell’allontanamento dei rappresentanti ecclesiastici, tra i quali il Maire cittadino che esercitava la funzione di Presidente.
Successivamente, a partire dal 1817, in forza del “Sovrano Motu Proprio del 3 dicembre”, emanato da Pio VII, la Prefettura passò alle dipendenze del Governatore pro tempore, staccandosi dalla giurisdizione del vescovo di Foligno. In tale occasione, i suoi membri tornarono in numero di sei, essendosi reinserita la presenza degli ecclesiastici, e fu confermata l’esistenza di un Suddelegato (da cui anche il nome di Suddelegazione delle acque), che era presente quantomeno dal 1804 prima del dominio francese, con la funzione di Presidente del Consiglio dei sei, di un Cassiere, di un Esattore, cui era demandato il compito di riscuotere le collette (ossia le necessarie somme sotto forma di imposta gravanti su tutti gli adiacenti), di una Guardia dei fiumi e di due Famigli.
Con l’Unità d’Italia la Prefettura delle acque (detta anche Consorzio delle acque di Bevagna), pur mantenendo gli stessi fini istituzionali per cui era sorta, si trasformò in Viceprefettura o Sottoprefettura delle acque alle dipendenze della Prefettura di Spoleto. Da tale periodo cominciò a chiamarsi anche Azienda idraulica in virtù della specificità delle sue funzioni. Particolare importanza venne dedicata alla formazione di un apposito catasto, che doveva servire all’individuazione dei proprietari dei beni fondiari adiacenti ai corsi da tenere sotto controllo per la determinazione della loro quota di imponibile.
La documentazione attesta l'esistenza dell'Azienda idraulica di Bevagna fino al 1977.
Coll’avvento dell’amministrazione imperiale francese, la Prefettura cambiò nome, divenendo Associazione delle acque di Bevagna; dipendente dalla Viceprefettura di Foligno e dalla Prefettura di Spoleto, era composta da soli quatto membri laici, a causa dell’allontanamento dei rappresentanti ecclesiastici, tra i quali il Maire cittadino che esercitava la funzione di Presidente.
Successivamente, a partire dal 1817, in forza del “Sovrano Motu Proprio del 3 dicembre”, emanato da Pio VII, la Prefettura passò alle dipendenze del Governatore pro tempore, staccandosi dalla giurisdizione del vescovo di Foligno. In tale occasione, i suoi membri tornarono in numero di sei, essendosi reinserita la presenza degli ecclesiastici, e fu confermata l’esistenza di un Suddelegato (da cui anche il nome di Suddelegazione delle acque), che era presente quantomeno dal 1804 prima del dominio francese, con la funzione di Presidente del Consiglio dei sei, di un Cassiere, di un Esattore, cui era demandato il compito di riscuotere le collette (ossia le necessarie somme sotto forma di imposta gravanti su tutti gli adiacenti), di una Guardia dei fiumi e di due Famigli.
Con l’Unità d’Italia la Prefettura delle acque (detta anche Consorzio delle acque di Bevagna), pur mantenendo gli stessi fini istituzionali per cui era sorta, si trasformò in Viceprefettura o Sottoprefettura delle acque alle dipendenze della Prefettura di Spoleto. Da tale periodo cominciò a chiamarsi anche Azienda idraulica in virtù della specificità delle sue funzioni. Particolare importanza venne dedicata alla formazione di un apposito catasto, che doveva servire all’individuazione dei proprietari dei beni fondiari adiacenti ai corsi da tenere sotto controllo per la determinazione della loro quota di imponibile.
La documentazione attesta l'esistenza dell'Azienda idraulica di Bevagna fino al 1977.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente funzionale territoriale
Profili istituzionali collegati:
Consorzio idraulico, sec. XVI -
Complessi archivistici prodotti:
Prefettura delle acque di Bevagna (fondo)
Bibliografia:
F. GUARINO, Magistrature d'acque e dinamica dell'assetto territoriale nella Valle Umbra dal 1450 alla fine del XVI secolo, in Ut bene regantur. Politica e amministrazione periferica nello Stato Ecclesiastico. Atti del convegno di studi, Perugia, 6-8 marzo 1997, in "Archivi per la storia", XIII, 1-2 gennaio-dicembre 2000, 191-229
Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2024/09/09, revisione