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Ospedale di Pammatone

Sede: Genova
Date di esistenza: 1423 - 1797, L'anno 1797 segna la fine della antico Ospedale di Pammatone inteso quale magistratura di antico regime; le sue competenze saranno negli anni successivi ereditate da soggetti diversi.

Intestazioni:
Ospedale di Pammatone, Genova, 1423 - 1797, SIUSA

L’Ospedale di Pammatone dal nome della contrada dove sorgeva (conosciuto anche come Ospedale Grande, Ospedale della Beata Vergine della Misericordia, Ospedale Ospedale di Nostra Signora della Misericordia), venne fondato nel 1423 dal giureconsulto Bartolomeo Bosco su alcuni terreni di sua proprietà nel quartiere di Portoria. Costituito inizialmente da un ricovero femminile, a cui venne aggiunto quello maschile era governato secondo gli statuti del 1442 da quattro protettori, eletti dai rettori dei monasteri di S. Gerolamo di Quarto, S. Bartolomeo di Rivarolo e S. Domenico. Negli anni ’70 del XV secolo l’Ospedale di Pammatone venne scelto dalle autorità di governo per diventare l’Ospedale Grande cittadino. Nel 1471 con la bolla 'Pia Quaelibet' papa Sisto IV appoggiò la riforma stabilendo la soppressione degli antichi ospitali medievali e l’incorporazione dei loro beni nel patrimonio del Pammatone.
Parallelamente all’aumento dei lasciti privati, incentivati dal movimento devozionale sviluppatosi attorno alla figura di Caterina Fieschi Adorno (santificata nel 1737), crebbe anche la volontà di controllo da parte delle autorità di governo. I nuovi statuti promossi nel 1472 stabilirono che le nomine dei protettori dovessero essere approvate dal Consiglio degli Anziani e che il loro numero fosse aumentato a dodici. Contestualmente furono aggiunti al novero degli elettori altri sei rettori di chiese e monasteri cittadini. I dodici protettori rimanevano in carica tre anni, ma ogni anno ne venivano scelti quattro a rotazione per amministrare l’ospedale, rappresentarlo pubblicamente e formare il magistrato vero e proprio. Durante l’età moderna l’elezione dei protettori passò sotto il controllo dei Collegi riducendo il ruolo degli elettori a una mera funzione consultativa. Il Magistrato era dotato di giurisdizione civile e criminale sui reati commessi al suo interno e obbligato a presentare i resoconti annuali della sua attività ai Supremi Sindacatori.
Oltre alla funzione di nosocomio per ogni sorta di malattia acuta, svolgeva attività di accoglienza dei pellegrini per un massimo di tre giorni e disponeva di un’ala dedicata alla cura degli esposti. I bambini abbandonati nella ruota dell’Ospedale (chiamata in genovese 'curlo') erano allevati da balie interne o affidati a esterne che vivevano in campagna sino all’età di otto anni. Se la famiglia della balia decideva di non adottare il bambino, l’esposto tornava al Pammatone e riceveva un’educazione diversificata a seconda del sesso: i maschi erano mandati a bottega, le femmine accolte nel Conservatorio delle “figlie di casa” dove venivano istruite per svolgere mestieri servili e assistere i malati nelle corsie.
In aggiunta all’attività assistenziale e di cura l’Ospedale di Pammatone rivestì sin dal XVI secolo un ruolo di primo piano nell’ambito della formazione del personale sanitario. I medici e i chirurghi dovevano dedicare alcune ore della settima all’insegnamento dell’anatomia, della chirurgia e della medicina pratica accompagnando i giovani studenti a fare esperienza nelle corsie. Nella seconda metà del Settecento, inoltre, furono fondate vere e proprie scuole di medicina, ostetricia e chirurgia sull’esempio di quello che avveniva nel resto d’Europa.
Con il passaggio dalla Repubblica aristocratica di Genova alla Repubblica Ligure il Magistrato dell’Ospedale di Pammatone venne soppresso e l’amministrazione dell’ente venne affidata al Comitato di pubblica assistenza e beneficenza.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente di assistenza e beneficenza

Soggetti produttori:
Comitato di pubblica assistenza e beneficenza, collegato
Consiglio generale degli ospizi, collegato
Manicomio di via Galata, collegato
Ospedale degli Incurabili, collegato
Ospedali Civili di Genova, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Ospedale San Martino di Genova (complesso di fondi / superfondo)


Bibliografia:
CASSIANO CARPENETO DA LANGASCO O.F.M, Pammatone, cinque secoli di vita ospedaliera, 1953

Redazione e revisione:
Ferrando Francesca, 2022/09/01, prima redazione
Mambrini Francesca, 2024/01/19, supervisione della scheda


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