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a Prato Carlo Emanuele

Trento 1895 apr. 7 - Ginevra (Svizzera) 1968 set. 17

giornalista

Intestazioni:
a Prato, Carlo Emanuele, giornalista, (Trento 1895 - Ginevra 1968), SIUSA

Carlo a Prato nacque a Trento il 7 aprile 1895, figlio di Giovanni e di Jeanne Richard. Di famiglia di origine austriaca, acquisì la cittadinanza italiana.
Dopo le superiori a Berna e a Zurigo, compì gli studi universitari a Graz e a Londra.
Irredentista, disertò dall'esercito austriaco (1915) e combatté a fianco delle truppe italiane.
Giornalista legato al mondo della diplomazia, alla fine della Prima guerra mondiale fu inviato a Parigi per organizzare l’ufficio stampa della Delegazione italiana alla Conferenza della pace di Versailles, venne incaricato della redazione del Bollettino della Conferenza e, nel 1920, divenne capo del servizio stampa della Delegazione italiana alla Conferenza degli ambasciatori.
Nel 1921 entrò a far parte della segreteria di Carlo Sforza, Ministro degli esteri; ma si dimise dalla carica nello stesso anno per diventare corrispondente da Parigi del quotidiano di ispirazione liberale «Mondo».
Tra il 1923 e il 1925 visse in Trentino, dove venne sottoposto a sorveglianza da parte del regime, in quanto antifascista. Qui si dedicò a ricerche sulla questione delle riparazioni tedesche e sulla politica estera fascista (ma tali studi non poterono essere divulgati a causa del veto del regime) e nel 1924 aderì al Partito socialista unitario.
In seguito si trasferì a Parigi, dove collaborò al «Corriere degli italiani»; mentre nel 1926 fu corrispondente della stessa testata, da Ginevra, presso la Società delle Nazioni. In questo periodo collaborò anche con testate inglesi, francesi, statunitensi e giapponesi e con personalità come Guglielmo Ferrero, Emanuele Modigliani, Egidio Reale, Gaetano Salvemini e Luigi Sturzo. Dal 1932 lavorò presso il «Journal des Nations», foglio di Ginevra schierato a difesa della Società delle Nazioni e in aperta opposizione con le dittature fasciste. Nel 1937 la polizia federale di Berna, a seguito delle pressioni dei regimi nazista e fascista, gli revocò il suo permesso di soggiorno e il giornalista tornò in Francia; ma nel giugno del 1940, dopo la capitolazione del paese, entrò in clandestinità: con Jean Moulin e Silvio Trentin creò i primi centri della Resistenza francese, coi quali collaborò sino al 1941, quando fu costretto a trasferirsi negli Stati Uniti. Qui svolse attività antifascista all’interno della Mazzini Society, organizzazione laica e repubblicana fondata da Lionello Venturi e Giuseppe Lupis.
Dal 1942 visse a Prato, dove trovò lavoro presso l’Office of war information - OWI, dal quale diresse l’Ufficio di propaganda radiofonica e giornalistica in lingua italiana della «Voice of America».
Nel luglio 1944 si trasferì a Londra, in qualità di ufficiale dell’esercito statunitense, dal quale fu smobilitato nel 1945. Riprese la sua attività giornalistica a Parigi e, in seguito, a Ginevra, dove si trasferì definitivamente nel 1953.
Carlo a Prato morì a Ginevra il 17 settembre 1968.


Per saperne di più:
A Prato, Carlo Emanuele - Scheda biografica pubblicata sul sito «Dizionario storico della Svizzera - DSS», a cura di M. CERUTTI, versione del 21/08/2002

Complessi archivistici prodotti:
a Prato Carlo Emanuele (fondo)


Bibliografia:
N. TORCELLAN, Per una biografia di Carlo a Prato, in «Italia contemporanea», lug. - sett. 1976, n. 124, 3-20

Redazione e revisione:
Bertani Annalisa, 2024/01/15, prima redazione
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2024/01/15, supervisione della scheda


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