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Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto

Seat: Venezia, Padova
Date of live: 1943 set. - 1946 dic.

Headings:
Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto. Ufficio stralcio, Padova, 1946, SIUSA
Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto, Venezia, Padova, 1943 - 1946, SIUSA

Other names:
Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto. Ufficio stralcio, 1946/07 - 1946/12

La nascita del Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto avvenne nel corso di una riunione, alla quale parteciparono esponenti delle forze antifasciste della regione, tenuta nell’abitazione dell’allora rettore dell’Università di Padova Concetto Marchesi: Alessandro Candido, Egidio Meneghetti, Mario Saggin, Silvio Trentin e lo stesso Concetto Marchesi ne furono i primi componenti. Nella prima fase di attività, la sua funzione fu anche quella di organizzare, attivare e dare un coordinamento politico alla lotta armata, tanto che nella riunione del 13 ottobre 1943 venne definita la costituzione dell'Esecutivo militare regionale Veneto – nel successivo luglio 1944 sarebbe diventato Comando militare regionale Veneto - CMRV – composto da Arturo Buleghin, Antonio Cavinato e Bruno Marton, che erano affiancati da Concetto Marchesi, Egidio Meneghetti e Silvio Trentin.
La composizione del Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto variò nei mesi, in conseguenza dell’azione degli apparati di repressione delle forze nazifasciste. Silvio Trentin venne arrestato alla fine del 1943 e fu sostituito dal friulano Fermo Solari; Concetto Marchesi dovette riparare in Svizzera e il suo posto fu preso da Vittorio Ghidetti; Egidio Meneghetti dovette spostarsi temporaneamente a Milano e tornò a partecipare all’attività dell’ente quando nel gennaio del 1944 esso venne trasferito a Venezia e ne fecero parte anche Giovanni Ponti e Giovanni Tonetti; Vittorio Ghidetti venne arrestato e sostituito da Giuseppe Gaddi, a sua volta arrestato e sostituito da Aldo Damo. Nell’aprile del 1944 entrò a far parte del Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto Angiolo Tursi. All’inizio del 1945 anche Egidio Meneghetti, Giovanni Ponti e Angiolo Tursi vennero arrestati e l’ente si riorganizzò attorno ad Antonio Cavinato, Aldo Damo, Ugo Morin e Gavino Sabadin.
La funzione di guida politica connotò l’attività del Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto per tutta l’estate del 1944. Riuscì a garantire una regolare linea di finanziamenti, grazie a contatti con Vittorio Cini, Achille Gaggia e Giuseppe Volpi, e a dare continuità alla stampa del giornale clandestino «Fratelli d’Italia».
Nel settembre 1944 il Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto diramò una circolare ai Comitati di liberazione nazionale - CLN provinciali concernente l’organizzazione dell’insurrezione e l’instaurazione degli organi di potere del popolo e nel mese di ottobre il Comitato di liberazione Nazionale alta Italia - CLNAI deliberò la partecipazione ai Comitati di liberazione del Fronte della gioventù - FdG e dei Gruppi di difesa della donna - GDD.
Il 27 aprile 1945 le autorità fasciste cedettero i poteri al Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto. Il 3 maggio 1945 esso emanò da Venezia il decreto n. 1, con il quale assumeva le funzioni di Giunta provvisoria di governo nel Veneto sino all’insediamento del governo militare alleato, trasformandosi poi in giunta consultiva di governo.
Alla Liberazione il Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto era costituito da dieci membri, due in rappresentanza di ciascun partito: Eugenio Gatto e Giovanni Ponti per la Democrazia cristiana - DC, Aldo Damo e Luciano Marchi per il Partito comunista italiano - PCI, Ugo Morin e Luigi Pasetti per il Partito d’azione - PdA, Carlo Tullio Altan e Angiolo Tursi per il Partito liberale italiano - PLI, Antonio Cavinato e Giancarlo Matteotti per il Partito socialista italiano di unità proletaria - PSIUP. Il primo presidente fu Egidio Meneghetti che ricoprì tale ruolo dal mese di maggio sino al mese di luglio, poiché in seguito assunse la carica di rettore dell’Università di Padova. Gli successe Ugo Morin, il quale conservò la funzione fino al 5 marzo 1946 quando fu eletto alla Consulta nazionale. Venne nominato allora Aldo Damo, fino a quel momento vicepresidente, che fu sostituito alla vicepresidenza dal socialista Ermanno Giommoni e dal liberale Antonio Monico i quali tutti rimasero in carica sino allo scioglimento dell’ente.
Nel maggio 1945 la sede del Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto tornò a Padova, anche in ragione del fatto che nella città si era insediato il commissario alleato per la regione, il generale John K. Dunlop. A palazzo Giusti, in via san Francesco, vennero sistemati gli uffici e un’ulteriore sede venne fissata a palazzo Sacerdoti, in Prato della Valle. Venne inoltre deliberato l’ampliamento della struttura amministrativa per rispondere alle necessità di governo e di amministrazione del territorio. Il Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto si articolò quindi in Presidenza, Vicepresidenza, Segreteria e una serie di Commissioni tecniche che necessitarono di uffici specifici per espletare i propri compiti. Furono previste, sin dal 18 maggio 1945, le Commissioni agricoltura e alimentazione, assistenza, banche e finanza, commercio, educazione e belle arti, giustizia ed epurazione, igiene e sanità pubblica, industria, lavori pubblici, lavoro, patrioti, propaganda, pubblica sicurezza, radio e cinema, stampa, trasporti e comunicazioni. All’interno di questo schema, la Commissione economica si configurava quale organismo intermedio tecnico politico con il compito di coordinare e regolare i lavori delle altre Commissioni trasmettendo ad esse le disposizioni politiche del Comitato. Il presidente esercitava una funzione di coordinamento dell’attività generale del Comitato e delle Commissioni, ne assumeva la rappresentanza all’esterno e nei confronti delle autorità alleate. Nelle sue riunioni il Comitato affrontava e risolveva questioni di carattere politico generale, mentre la trattazione dei problemi tecnici era affidata alle Commissioni in quanto organi tecnici di studio ed esecutivi. La Segreteria generale coordinava le varie attività degli uffici e dava attuazione pratica alle delibere. Ciascuna Commissione disponeva di ufficio e personale propri e collaborava con gli organismi corrispondenti dell’Allied military government - AMG (Governo militare alleato - GMA). Ciascun membro del Comitato controllava personalmente il lavoro di una Commissione e ogni dirigente andava a comporre in qualità di tecnico la Giunta consultiva regionale. In assenza di un’autorità centrale dello Stato le Commissioni svolsero le funzioni di un ministero assicurando il coordinamento dell’opera di prefetti e sindaci.
Nel luglio 1946 il Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto si trasformò in Ufficio stralcio con il compito di trattare e chiudere tutte le pratiche ancora pendenti e di raccogliere gli archivi dei Comitati di liberazione nazionale - CLN provinciali, periferici e aziendali provvedendo alla loro temporanea conservazione. L’Ufficio stralcio continuò ad essere attivo oltre il termine fissato del 31 ottobre ed operò sino al 30 novembre 1946.
Si riunì per l’ultima volta il 6 dicembre 1946.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN regionale Veneto (fondo)


Bibliography:
Inventario dei fondi archivistici. Centro di ateneo per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, a cura di F. COSMAI, Padova, Padova University Press, 2020, pp. 116-122 (Inventario dei fondi archivistici CASREC (UNIPD) - on line in formato PDF sul sito dell'Università degli studi di Padova.)

Editing and review:
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/06/06, supervisione della scheda
Mauchigna Alberto, 2023/06/06, prima redazione


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