Date of live: 1943 - 1947
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Comitato di liberazione nazionale - CLN di Sesto San Giovanni, Sesto San Giovanni (Milano), 1943 - 1947, SIUSA
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Sesto San Giovanni e Bicocca, Sesto San Giovanni (Milano), 1943 - ?, SIUSA
Other names:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Sesto San Giovanni e Bicocca, 1943 - ?
Il CLN di Sesto San Giovanni venne costituito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, nell’inverno 1943/1944, precocemente rispetto agli altri nell’area milanese.
Dato che il CLN sestese trovò la propria origine nell’attività unitaria di lotta nelle fabbriche, inizialmente fu denominato “CLN di Sesto San Giovanni e Bicocca“, per sottolineare l’area di competenza: il polo industriale milanese. Dal CLN sestese dipendevano i CLN aziendali di quaranta stabilimenti, oltre a piccole officine, comitati di zona, di rione, degli enti pubblici e delle banche.
Per tutto il 1944 si susseguirono agitazioni e manifestazioni antitedesche e antifasciste organizzate dal CLN, sia nelle fabbriche che nelle piazze, volte ad aprire la strada all’imminente insurrezione. Nel contempo la repressione tedesca cercò di fermare le proteste popolari, le azioni partigiane e la guerriglia quotidiana con le fucilazioni in pubblica piazza: il 10 agosto 1944, ad esempio, vennero uccisi in Piazzale Loreto quindici partigiani e oppositori del regime e sei di questi erano animatori della resistenza sestese.
Nulla servì a fermare l’azione del CLN, che al contrario, per rimanere ancora più vicino alla città, decise di riunirsi e coordinare le operazioni insurrezionali dall’oratorio San Luigi, nella parrocchia di Santo Stefano di Sesto, non più dalle campagne cittadine.
All’inizio del 1945 vennero proclamati diversi scioperi, a cui aderirono apertamente tutti i grandi stabilimenti sestesi. I contatti tra le fabbriche e i Gruppi di azione patriottica - GAP si fecero più intensi e serrati e il CLN, in previsione di una imminente responsabilità amministrativa, stabilì gli incarichi di emergenza fra i vari partiti presenti in città: alla Democrazia cristiana affidò i servizi annonari, sanitari e amministrativi, mentre al Partito comunista e al Partito socialista i servizi politici e di ordine pubblico.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile cominciarono a scendere dalle montagne i primi gruppi partigiani, che presero contatto con i GAP di fabbrica, ed insieme a loro occuparono le fabbriche per preservarle dalle possibili devastazioni dei tedeschi in ritirata.
Nei giorni dell’insurrezione generale, operai, cittadini, uomini e donne, si riversarono nelle strade di Sesto San Giovanni sventolando bandiere tricolori e inneggiando alla libertà e la Pirelli e la Breda, i cui stabilimenti confinanti coprivano un perimetro di oltre dieci chilometri, vennero occupate e presidiate da operai armati. La resistenza nazifascista fu pressoché inesistente, ma diede comunque vita a brevi scontri alla Ercole Marelli ed alla Pirelli.
A Liberazione avvenuta, il 26 aprile dall’oratorio San Luigi partì una delegazione del CLN che occupò la sede del municipio, nella quale instaurò la prima amministrazione libera del dopoguerra. La prima giunta sestese, diretta emanazione del CLN, rimase in carica sino all’aprile 1946, quando si svolsero le prime elezioni libere del dopoguerra e venne nominato sindaco Rodolfo Camagni, conosciuto con il nome di battaglia di “Venanzio”, operaio calibrista alla Breda, iscritto al Partito comunista italiano clandestino fin dalla sua messa al bando ad opera del fascismo.
All’inizio del 1945 vennero proclamati diversi scioperi, a cui aderirono apertamente tutti i grandi stabilimenti sestesi. I contatti tra le fabbriche e i Gruppi di azione patriottica - GAP si fecero più intensi e serrati e il CLN, in previsione di una imminente responsabilità amministrativa, stabilì gli incarichi di emergenza fra i vari partiti presenti in città: alla Democrazia cristiana affidò i servizi annonari, sanitari e amministrativi, mentre al Partito comunista e al Partito socialista i servizi politici e di ordine pubblico.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile cominciarono a scendere dalle montagne i primi gruppi partigiani, che presero contatto con i GAP di fabbrica, ed insieme a loro occuparono le fabbriche per preservarle dalle possibili devastazioni dei tedeschi in ritirata.
Nei giorni dell’insurrezione generale, operai, cittadini, uomini e donne, si riversarono nelle strade di Sesto San Giovanni sventolando bandiere tricolori e inneggiando alla libertà e la Pirelli e la Breda, i cui stabilimenti confinanti coprivano un perimetro di oltre dieci chilometri, vennero occupate e presidiate da operai armati. La resistenza nazifascista fu pressoché inesistente, ma diede comunque vita a brevi scontri alla Ercole Marelli ed alla Pirelli.
A Liberazione avvenuta, il 26 aprile dall’oratorio San Luigi partì una delegazione del CLN che occupò la sede del municipio, nella quale instaurò la prima amministrazione libera del dopoguerra. La prima giunta sestese, diretta emanazione del CLN, rimase in carica sino all’aprile 1946, quando si svolsero le prime elezioni libere del dopoguerra e venne nominato sindaco Rodolfo Camagni, conosciuto con il nome di battaglia di “Venanzio”, operaio calibrista alla Breda, iscritto al Partito comunista italiano clandestino fin dalla sua messa al bando ad opera del fascismo.
Legal position:
pubblico
Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato
Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946
To know more:
Città di Sesto San Giovanni - Medaglia d’oro al valor militare - articolo pubblicato sul sito dell'Istituto del Nastro azzurro fra combattenti decorati al valor militare, il 19 febbraio 2023, a cura dell'Istituto del Nastro azzurro
Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Sesto San Giovanni (fondo)
Editing and review:
Bertani Annalisa, 2023/05/24, prima redazione
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/05/24, supervisione della scheda