Il vicario foraneo è un'autorità ecclesiastica dalle origini molto antiche, addirittura prima del Mille, ma la sua figura, con le competenze che aveva in epoca preunitaria, si può far risalire al Medioevo. Era così detto perché esercitava la sua giurisdizione "foris et extra civitatem", cioè fuori della città, nel foro esterno; a causa della vastità del territorio della diocesi e della popolazione, infatti, il vescovo aveva necessità di inviare fuori città e lontano dalla sua residenza un vicario. Questa carica fu perfezionata da Carlo Borromeo, che ampiamente ne parla nella sua riforma in relazione all’ampiezza delle circoscrizioni diocesane. Il Concilio di Trento mirò a ridurne le attribuzioni, riconoscendo maggiori poteri all’arcidiacono, che successivamente divenne vicario generale.
I suoi compiti erano quelli di vigilare sul costume dei parroci, chierici e altri preti di un gruppo di parrocchie della diocesi che costituivano la vicarìa e di controllare che i decreti emanati dal vescovo fossero rispettati e che fosse curato il decoro delle chiese. Periodicamente riuniva i preti del suo distretto per verificare il buon andamento delle parrocchie.
Il vicario foraneo era, però, anche un giudice, che operava in ambito laico. Non aveva giurisdizione ordinaria, ma soltanto delegata dal vescovo e soltanto in affari di non grande importanza. Contro le sentenze, nelle cause di sua competenza, ci si poteva appellare al tribunale del vescovo. Egli doveva riferire al vescovo o al suo vicario generale, il quale formava un unico tribunale con il vescovo. Nelle cause civili giudicava per piccole somme. Nelle cause criminali formava soltanto il processo informativo. Aveva il suo notaio e il suo cancelliere. Al servizio delle vicarìe foranee vi erano i balivi e i bargelli, i quali, muniti di patente del vescovo, potevano eseguire i mandati civili rilasciati dai vicari foranei.
Nell'ordinamento ecclesiastico esiste tuttora la figura del vicario foraneo.
(Tratto anche da: Editto del vescovo di Spoleto, Francesco Maria Orsini, del 15 settembre 1802)
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Bibliografia:
G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XCIX, Venezia, MDCCCLX
Novissimo digesto italiano, diretto da A. AZARA e E. EULA, XVI, Torino UTET, 1969
Redazione e revisione:
Maroni Stefania, 2006/03, prima redazione
Santolamazza Rossella, SIUSA nazionale, 2022/05/02, revisione