A partire dallo statuto del Pci del 1979, nell'art. 5, venne precisato che i giovani iscritti alla Fgci che erano anche membri del partito partecipavano alle attività di entrambe le organizzazioni con pieno diritto, secondo le disposizioni dei relativi statuti. Fino al ventunesimo anno di età, in genere, il compagno iscritto alle due organizzazioni prendeva parte alla vita politica della federazione giovanile.
L'attività delle due organizzazione era, quindi, basata sul principio del rispetto della reciproca autonomia pur nella condivisione di scopi ed obiettivi. Dallo statuto presentato al XXIV Congresso nazionale, tenuto a Bologna dall'8 all'11 dicembre 1988, si possono ricavare le principali caratteristiche della Fgci alla fine degli anni Ottanta. L'organizzazione, cui potevano aderire giovani e ragazze dai 14 ai 29 anni, era composta da più strutture federate: l'Unione dei circoli territoriali, la Lega studenti medi, la Lega studenti universitari, la Lega per il lavoro, i Centri per l'ambiente, i Centri di iniziativa per la pace, i Centri di iniziativa contro le tossicodipendenze (artt. 3 e 4). Ciascuna di queste strutture aveva un proprio statuto, degli organismi dirigenti, uno specifico programma e organizzava autonomamente il tesseramento; ognuna era, però, tenuta a rispettare lo statuto della Fgci, confrontandosi costantemente con gli organismi dirigenti della Federazione a qualsiasi livello territoriale (art. 5). Era inoltre prevista l'adesione al Movimento delle ragazze comuniste, struttura separata ma interna alla stessa Fgci, provvista anch'essa di propri organismi dirigenti e di una rete organizzativa volta a valorizzare ed estendere il protagonismo e la partecipazione alla politica da parte delle ragazze (art. 7).
L'attività della Fgci era articolata a tre livelli, di base, territoriale e nazionale (art. 12). Strutture di base erano circoli, leghe e centri di iniziativa (art. 13). Il comitato territoriale costituiva, invece, l'organismo, con delimitazione geografica spesso corrispondente alla provincia, comprendente gli iscritti e le strutture di base. Al suo interno si costituiva un consiglio territoriale, organismo federativo eletto al 50% dal congresso e al 50% dalle strutture di base; da questo scaturivano, poi, il segretario territoriale della Fgci e gli organismi esecutivi dell'associazione (art. 14).
A livello nazionale erano, infine, presenti il consiglio federativo nazionale, il comitato direttivo nazionale e l'assemblea dei segretari dei comitati territoriali (art. 15). Massimo organo deliberativo della Fgci restava, comunque, il congresso, nella sua articolazione nazionale e territoriale (art. 17).
L'attività della Fgci era articolata a tre livelli, di base, territoriale e nazionale (art. 12). Strutture di base erano circoli, leghe e centri di iniziativa (art. 13). Il comitato territoriale costituiva, invece, l'organismo, con delimitazione geografica spesso corrispondente alla provincia, comprendente gli iscritti e le strutture di base. Al suo interno si costituiva un consiglio territoriale, organismo federativo eletto al 50% dal congresso e al 50% dalle strutture di base; da questo scaturivano, poi, il segretario territoriale della Fgci e gli organismi esecutivi dell'associazione (art. 14).
A livello nazionale erano, infine, presenti il consiglio federativo nazionale, il comitato direttivo nazionale e l'assemblea dei segretari dei comitati territoriali (art. 15). Massimo organo deliberativo della Fgci restava, comunque, il congresso, nella sua articolazione nazionale e territoriale (art. 17).
Soggetti produttori collegati:
Federazione giovanile comunista italiana - FGCI di Città di Castello
Federazione giovanile comunista italiana - FGCI di Foligno
Federazione giovanile comunista italiana - FGCI di Terni
Bibliografia:
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, DEMOCRATICI DI SINISTRA DI FOLIGNO, Archivi del partito comunista italiano di Foligno e fondi aggregati 1944 - 1993. Inventari dei fondi e catalogo delle opere a stampa, a cura di A. SENIGAGLIA, coordinamento scientifico di R. SANTOLAMAZZA, Perugia, 2005 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 23)
Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2005/11/27, prima redazione