Scrittore
Critico letterario
Giornalista
Intestazioni:
Ojetti, Ugo, scrittore, critico letterario, giornalista, (Roma 1871 - Fiesole 1946), SIUSA
Ugo Ojetti nacque a Roma il 15 luglio 1871. Dal padre architetto ereditò l'amore per le arti figurative, ma studi approfonditi di ogni problema estetico e la sua cultura umanistica gli permisero una competenza specifica in ogni campo, dalla letteratura alla critica d'arte, dal teatro al giornalismo e come inviato speciale fu ovunque si svolgessero avvenimenti importanti. Fu anche presidente dell'Alfa Romeo tra la guerra e i primi anni Venti, compiacendosi di questa sua seconda personalità di industriale e finanziere. I suoi primi articoli comparvero dal 1894 nella "Tribuna" e nella "Nuova Rassegna" di Roma e, dal 1898 al 1944, nel "Corriere della Sera", di cui divenne direttore dal marzo 1926 al dicembre 1927. La possibilità di viaggiare mista alla vorace curiosità intellettuale e alla serietà meditata dei suoi giudizi, gli procurarono una larga e solida reputazione. Fu chiamato in molte e importanti commissioni anche governative tra cui quella incaricata di vigilare sulla salvaguardia degli oggetti d'arte nelle zone colpite dalla guerra.
Ha scritto cronache e diari di viaggio, si è interessato di restauro di monumenti, di arti minori, di museologia, organizzando mostre ed esposizioni retrospettive fatte in Italia; si ricordano in particolare quelle di Firenze (la "Mostra del ritratto" nel 1911 e la "Mostra della Pittura italiana del '600 e '700" nel 1922), la Biennale di Venezia del 1928, la "Mostra del Giardino italiano" nel 1931 e l' "Exposition de l'art italien" nel 1935.
Dal 1904 al 1908 scrisse per "L'Illustrazione italiana" argute cronache settimanali con lo pseudonimo di Conte Ottavio. Nel 1910, dopo alcune esperienze giovanili fallite, Ojetti tornò al teatro con "Il matrimonio di Casanova" (Milano, F.lli Treves, 1910) scritto in collaborazione con Renato Simoni ma anche questa prova non riuscì felicemente.
Tra gli anni Dieci e gli anni Venti, scrisse numerosi libri dedicati all'arte fra cui "Ritratti di artisti italiani", "La pittura italiana del Seicento e del Settecento", "Atlante di storia dell'arte italiana" e "La pittura italiana dell'Ottocento e Novecento". Sostenitore del "ritorno all'ordine", ha organizzato nel 1921 l'esposizione "Arte italiana contemporanea" presso la Galleria Pesaro di Milano. Nel 1924 presso la stessa sede, ha curato la mostra "Venti artisti italiani", in cui ha esplicitato il proprio appoggio agli esponenti del "realismo magico" in pittura.
Le qualità migliori di scrittore piacevole, uomo di spirito e d'esperienza si trovano nelle opere di cronaca, nei ritratti e nei ricordi come "Alla scoperta dei letterati" (Milano, F.lli Dumolard, 1895), "I capricci del conte Ottavio" (Milano, F.lli Treves 1909), "Cose viste" (Milano, F.lli Treves, 1923-1939), la raccolta in sette volumi dei suoi articoli per il "Corriere" dal 1921 al 1942, "I taccuini" (Firenze, Sansoni, 1954).
Nel 1920 fondò la rivista d'arte "Dedalo" (1920-1933), dedicando in ogni fascicolo un articolo a un giovane artista esordiente, la rivista di letteratura "Pègaso" (1929-1933), la rivista di lettere, musica e arte "Pan" (1933-1935), che diresse fino alla sua morte. Nel periodo di guerra di cui, durante la neutralità, era stato tra i più efficaci invocatori, fu volontario e, col grado di tenente, gli fu dato dal governo l'incarico di vigilare per la salvaguardia degli oggetti d'arte e dei monumenti nelle zone colpite. Nel 1922 iniziò per il "Corriere" la serie degli articoli che chiamò "Cose viste". In questa raccolta Ojetti è cronista scrupoloso di venti anni di storia italiana e, se pure raccontata con i giudizi conformisti che in quel momento gli venivano dettati dall'entusiasmo per il fascismo, seppe conservare la sua natura di scrittore lucido ed elegante, libero dalle pastoie dominanti del dannunzianesimo. Dal 1930 fu accademico d'Italia e fino al 1933 fece parte del consiglio di amministrazione dell'Enciclopedia italiana; sempre nel 1933 fondò e diresse la collana di Emilio Treves "Le più belle pagine degli scrittori italiani" e nel 1934 la collana "I classici italiani" di Rizzoli. È autori di romanzi, ha scritto per il teatro e per il cinema, ha composto aforismi e massime, poi raccolte nel volume autobiografico "Sessanta", composto nel 1931, in occasione dei suoi sessant'anni, e pubblicato nel 1937.
Ugo Ojetti morì a Fiesole il 1 gennaio 1946.
Dal 1904 al 1908 scrisse per "L'Illustrazione italiana" argute cronache settimanali con lo pseudonimo di Conte Ottavio. Nel 1910, dopo alcune esperienze giovanili fallite, Ojetti tornò al teatro con "Il matrimonio di Casanova" (Milano, F.lli Treves, 1910) scritto in collaborazione con Renato Simoni ma anche questa prova non riuscì felicemente.
Tra gli anni Dieci e gli anni Venti, scrisse numerosi libri dedicati all'arte fra cui "Ritratti di artisti italiani", "La pittura italiana del Seicento e del Settecento", "Atlante di storia dell'arte italiana" e "La pittura italiana dell'Ottocento e Novecento". Sostenitore del "ritorno all'ordine", ha organizzato nel 1921 l'esposizione "Arte italiana contemporanea" presso la Galleria Pesaro di Milano. Nel 1924 presso la stessa sede, ha curato la mostra "Venti artisti italiani", in cui ha esplicitato il proprio appoggio agli esponenti del "realismo magico" in pittura.
Le qualità migliori di scrittore piacevole, uomo di spirito e d'esperienza si trovano nelle opere di cronaca, nei ritratti e nei ricordi come "Alla scoperta dei letterati" (Milano, F.lli Dumolard, 1895), "I capricci del conte Ottavio" (Milano, F.lli Treves 1909), "Cose viste" (Milano, F.lli Treves, 1923-1939), la raccolta in sette volumi dei suoi articoli per il "Corriere" dal 1921 al 1942, "I taccuini" (Firenze, Sansoni, 1954).
Nel 1920 fondò la rivista d'arte "Dedalo" (1920-1933), dedicando in ogni fascicolo un articolo a un giovane artista esordiente, la rivista di letteratura "Pègaso" (1929-1933), la rivista di lettere, musica e arte "Pan" (1933-1935), che diresse fino alla sua morte. Nel periodo di guerra di cui, durante la neutralità, era stato tra i più efficaci invocatori, fu volontario e, col grado di tenente, gli fu dato dal governo l'incarico di vigilare per la salvaguardia degli oggetti d'arte e dei monumenti nelle zone colpite. Nel 1922 iniziò per il "Corriere" la serie degli articoli che chiamò "Cose viste". In questa raccolta Ojetti è cronista scrupoloso di venti anni di storia italiana e, se pure raccontata con i giudizi conformisti che in quel momento gli venivano dettati dall'entusiasmo per il fascismo, seppe conservare la sua natura di scrittore lucido ed elegante, libero dalle pastoie dominanti del dannunzianesimo. Dal 1930 fu accademico d'Italia e fino al 1933 fece parte del consiglio di amministrazione dell'Enciclopedia italiana; sempre nel 1933 fondò e diresse la collana di Emilio Treves "Le più belle pagine degli scrittori italiani" e nel 1934 la collana "I classici italiani" di Rizzoli. È autori di romanzi, ha scritto per il teatro e per il cinema, ha composto aforismi e massime, poi raccolte nel volume autobiografico "Sessanta", composto nel 1931, in occasione dei suoi sessant'anni, e pubblicato nel 1937.
Ugo Ojetti morì a Fiesole il 1 gennaio 1946.
Soggetti produttori:
Ojetti Paola, collegato
Salvemini Gaetano, collegato
Complessi archivistici prodotti:
Ojetti Ugo (fondo)
Ojetti Ugo (fondo)
Ojetti Ugo e Galiani Elena (fondo)
Ojetti Ugo e Ojetti Paola (fondo)
Bibliografia:
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 79, 2013, pp. 177-182, sub voce (Dizionario biografico degli italiani)
Da Fattori a Casorati. Capolavori della collezione Ojetti, Catalogo della mostra, Viareggio, 26 giugno-12 settembre 2010, a cura di G. DE LORENZI, Viareggio, Centro Matteucci per l'Arte Moderna, 2010
Ugo Ojetti critico tra architettura e arte, a cura di F. CANALI, «Bollettino della società di studi fiorentini», (2005 [stampa nel 2008]) n° 14
G. DE LORENZI, Ugo Ojetti critico d'arte. Dal «Marzocco» a «Dedalo», Firenze, Le Lettere, 2004
M. NEZZO, Critica d'arte in guerra: Ojetti (1914-1920), Vicenza, Terra ferma, 2003
Ritratto bibliografico di Ugo Ojetti, a cura di M. NEZZO, in "Bollettino d'informazioni. Centro di ricerche informatiche per i beni culturali", Pisa, Scuola Normale Superiore, XI, 2001 [pubblicato nel 2002]
Firenze e Ugo Ojetti. Letture ojettiane, a cura di F. CANALI, Firenze, Società di studi fiorentini, 2001
I. NARDI, Il primo passo. Note sulla formazione di un giornalista-letterato, Ugo Ojetti, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1989 (stampa 1990)
C. CECCUTI e M. VANNUCCI, Immagini nelle parole. Ugo Ojetti, Milano, Longanesi, 1978
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 23 gennaio 2015, integrazione successiva
Di Loreto Rosaria, 1996, integrazione successiva
Manghetti Gloria, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2008, revisione