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Terragni Giuseppe

Meda (Monza e della Brianza) 1904 - Como 1943

Architetto

Intestazioni:
Terragni, Giuseppe, architetto, (Meda 1904 - Como 1943), SIUSA

Giuseppe Terragni si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1926. Nel 1925 partecipa con Lingeri al concorso per il Monumento ai Caduti per piazza del Duomo a Como che segna l'inizio di un lungo e proficuo sodalizio intellettuale. Tra il 1926 e il 1927 la rivista "Rassegna Italiana" pubblica quattro articoli del Gruppo 7 (Terragni, Libera, Figini, Pollini, Frette, Larco e Rava) poi considerati il manifesto del Razionalismo Italiano. Nel 1927 avvia, con il fratello Attilio, lo studio di Como e partecipa alla III Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza, dello stesso anno è il controverso edificio ad appartamenti Novocomum, denominato il "Transatlantico". Negli anni 1928-31 partecipa alla I e II Mostra di Architettura Razionale di Roma, nel 1930 alla IV Triennale di Monza. Nell 1931-33 realizza il Monumento ai Caduti di Como su disegno di Prampolini; del 1932 è l'allestimento della sala "O" alla Mostra per il Decennale a Roma. Nel 1932-36 realizza la Casa del Fascio di Como. Nel 1933 partecipa al IV Congresso CIAM, dove traccia con Bottoni le linee guida per il concorso del Piano Regolatore di Como dell'anno successivo. Sempre al centro del dibattito sull'architettura razionale è tra i fondatori (con Pietro Maria Bardi e Massimo Bontempelli) della rivista "Quadrante". Nel 1933-36 realizza con Pietro Lingeri le cosiddette "cinque case milanesi". Partecipa alla grande stagione dei concorsi romani: I e II grado del Palazzo del Littorio (1934-37); I e II grado del Palazzo dei Ricevimenti e Congressi dell'E42 (1937-38). Nel 1936-40 realizza, tra gli altri, la Villa Bianca a Seveso, l'asilo Sant'Elia a Como e la Casa del Fascio di Lissone e lavora intensamente a progetti d'architettura ed urbanistica, tra i quali si richiamano il Danteum, l'Accademia di Brera e la sistemazione del Quartiere Cortesella in Como. Chiamato alla armi nel 1939 dirige la sua ultima opera, Casa Giuliani-Frigerio, dai campi di addestramento, prima di affrontare due inverni sul fronte russo. Nella primavera del 1943 torna a Como, dove muore il 19 luglio.

Notizie tratte da: "Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti", a cura di G.L. Ciagà, edito nel 2003 dal Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano.

Complessi archivistici prodotti:
Terragni Giuseppe (fondo)


Bibliografia:
Thomas Schumacher, Giuseppe Terragni 1904-1943, Electa, Milano, 1992
Enrico Mantero, Giuseppe Terragni e la città del razionalismo italiano, Dedalo, Bari, 1983
Giuseppe Terragni, catalogo della mostra, Milano, Electa, 1996. DEAU, 1969, VI, pp. 180-182; MacMillan, 1982, IV, pp. 194-195; Allemandi, VI, 2000, pp. 299-303; Skira, 2000, pp. 414-415

Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2005/03/03, prima redazione


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