Date di esistenza: 1806 - 1927
1947 -
Intestazioni:
Comune di Pagnacco, Pagnacco (Udine), 1806 - 1927, 1947 -, SIUSA
L'etimo trae origine dal latino "Panius", nome gentilizio, a cui si aggiunse il caratteristico suffisso gallico "acus": "Paniacus" indicherebbe quindi un podere o proprietà di un certo "Panius".
La fonte più antica in cui viene citato Pagnacco è datata al 1262, anno in cui il patriarca Gregorio di Montelongo fece dono di alcune sue terre ad un certo "Hermannus" figlio di "Henrici de Paniaco".
Sul suo territorio sorsero fin dal XIII secolo due castelli: il castello dei Fontanabona e quello dei Castellario.
Le vicende della "Villa de Pagnacco" seguirono quelle dei suoi feudatari: si ha notizia dei Fontanabona a partire dal XII secolo quando, alleati dei Conti di Gorizia e del patriarca di Aquileia, dovettero difendersi dagli assalti di Enrico di Villalta, che mirava alla conquista della fortificazione. Nei primi anni del Quattrocento il castello fu coinvolto nelle lotte che segnarono la fine dello stato patriarcale friulano; nel 1420, quando il Friuli divenne dominio dello stato veneziano, i Fontanabona furono ammessi al Parlamento della Patria del Friuli. La casata si estinse nel Cinquecento e il 12 febbraio 1609 Venezia mise all'incanto il feudo che fu acquistato da Francesco Mantica, nipote per parte di madre, dell'ultimo dei Fontanabona. In seguito il castello passò ai Valentinis Mantica ed infine ai Capsoni de Rinoldi. L'ultimo discendente di quest'ultima casata lsciò in eredità la nuda proprietà della tenuta alla Regione Friuli Venezia Giulia e l'usufrutto alla contessa Annamaria Frangipane.
I Castelliero compaiono per la prima volta nelle fonti nel 1271 quando Artico, canonico d'Aquileia, fu nominato vicedomino della Patria del Friuli. Nel corso dei secoli varie furono le vicende che coinvolsero questa famiglia, che ebbero come tragico epilogo la demolizione del castello nel 1352 ad opera degli Udinesi, che così vendicarono la morte del patriarca Bertrando, alla quale avrebbe partecipato anche Simone di Castellerio.
La storia di Pagnacco segue poi quella degli altri territori friulani: fu soggetto prima alla dominazione veneziana, poi a quella napoleonica, poi ancora a quella asburgica fino all'annessione al Regno d'Italia nel 1866.
Durante la prima guerra mondiale fu coinvolto nelle vicende conseguenti alla disfatta di Caporetto.
Il Comune fu abolito nel 1928 e assorbito da quello di Tavagnacco fino al 1947; di tale provvedimento governativo rimane traccia in una vistosa lacuna del materiale documentario comunale.
Pagnacco si trova attualmente nel Mandamento di Udine e comprende le frazioni di Castellerio, Plaino, Zampis, Fontanabona e Lazzacco.
La storia di Pagnacco segue poi quella degli altri territori friulani: fu soggetto prima alla dominazione veneziana, poi a quella napoleonica, poi ancora a quella asburgica fino all'annessione al Regno d'Italia nel 1866.
Durante la prima guerra mondiale fu coinvolto nelle vicende conseguenti alla disfatta di Caporetto.
Il Comune fu abolito nel 1928 e assorbito da quello di Tavagnacco fino al 1947; di tale provvedimento governativo rimane traccia in una vistosa lacuna del materiale documentario comunale.
Pagnacco si trova attualmente nel Mandamento di Udine e comprende le frazioni di Castellerio, Plaino, Zampis, Fontanabona e Lazzacco.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune preunitario (Friuli), sec. XII fine - 1866, (Venezia Giulia), sec. XIII - 1918
Comune, 1859 -
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Pagnacco (fondo)
Comune di Pagnacco (1928-1947) (fondo)
Stato civile del Comune di Pagnacco (fondo)
Bibliografia:
Enciclopedia monografica del Friuli Venezia Giulia, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1971
F. DI MANZANO, Annali del Friuli ovvero raccolta delle cose storiche appartenenti a questa regione, Udine, Trombetti-Murero, 1860
Il Friuli Venezia Giulia paese per paese, Firenze, Bonechi, 1985
P. PASCHINI, Storia del Friuli, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1975
P.S. LEICHT, Breve storia del Friuli, Udine, Libreria Editrice Aquileia, 1970
Redazione e revisione:
Trapani Francesca, 2005/11/24, revisione