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Comune di Sassofeltrio

Sede: Sassofeltrio (Pesaro e Urbino)
Date di esistenza: sec. XIII - , sec. XIII - 1929, 1947 -

Intestazioni:
Comune di Sassofeltrio, Sassofeltrio (Pesaro e Urbino), sec. XIII -, SIUSA

Storicamente si hanno segnali di Sassofeltrio (citata con il nome di "Serra del Sasso") già nell'VIII secolo, nella donazione che re Pipino fece allo Stato pontificio. La località, inoltre, compare nel secolo successivo, con il toponimo di "Sassum", fra i castelli concessi in feudo, nel 962, a Ulderico di Carpegna da Ottone I, imperatore del Sacro romano impero. Divenuta roccaforte dei Malatesta di Rimini tra il XIII e il XIV secolo, fu, per la sua posizione, oggetto di lunghe contese fra questi ed i Montefeltro di Urbino.
Nel 1463 fu conquistata e annessa al ducato d'Urbino, al quale rimase definitivamente legata nel periodo di Antico regime, salvo una breve parentesi all'inizio del sec. XVI, in cui chiese ed ottenne di essere sottoposta al governo di Rimini. Durante il periodo di Antico regime Sassofeltrio faceva parte, nell'ambito del Ducato d'Urbino, della Provincia del Montefeltro, come sede di una distrettuazione giudiziaria di primo grado che andava sotto il nome di "Capitanato del Sasso", di cui facevano parte, oltre alla stessa Sassofeltrio, le comunità di Gesso e Montelicciano.
Data la sua importanza strategica, Sassofeltrio fu ricostruita ex novo nel punto in cui sorgeva la distrutta fortificazione malatestiana, su progetto del più grande architetto militare del tempo, il senese Francesco di Giorgio Martino. La rocca, che sin dal XVI secolo era sede dell'aula consigliare della comunità, fu nel tempo abbandonata ed oggi non è più visibile, fatta eccezione per poche tracce.
Con l'avvento del Regno napoleonico fu comune del cantone di San Leo, distretto di Urbino, dipartimento del Metauro; nella distrettuazione definitiva del 1811 entrò a far parte del dipartimento del Rubicone, distretto di Rimini, insieme alla frazione di Gesso. All'atto della Restaurazione, fu comune soggetto al governatorato di Macerata Feltria, nella delegazione di Urbino e Pesaro. Nel riparto territoriale, in seguito al Moto proprio emanato dal pontefice Leone XII del 1827, risultava comunità soggetta al governatore di San Leo.
Con l'unità d'Italia il comune entrò a far parte della provincia di Pesaro e Urbino, compreso nel mandamento di San Leo. Con regio decreto 21 marzo 1929 n.565, il comune di Sassofeltrio fu soppresso ed il suo territorio ripartito fra quelli di Pian di Castello (ora Mercatino Conca) e di Montegrimano. Fu ricostituito comune autonomo con decreto legge 19 ottobre 1947 n.1258, con decorrenza 1948.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Sassofeltrio (fondo)
Stato civile del Comune di Sassofeltrio (fondo)


Bibliografia:
F.V. LOMBARDI, "La rocca di Sassofeltrio. Contributo agli studi sull'architettura militare di Francesco di Giorgio Martini", San Leo, 1976
E. LIBURDI, "Sei e Settecento nella valle del Conca", in "Atti e Memorie della Deputazione di Storia patria per le Marche", serie 8°, 6, Ancona, 1970
ISTITUTO ENCICLOPEDICO ITALIANO, Comuni d'Italia. Marche, Acquaviva d'Isernia 2000

Redazione e revisione:
Ferri Sonia, 2010, revisione
Palma Maria, 2010, supervisione della scheda
Zaffini Arianna, 2009/10/01, rielaborazione


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