Sede: Torri in Sabina (Rieti)
Date di esistenza: sec. XIII seconda metà -
Intestazioni:
Comune di Torri in Sabina, Torri in Sabina (Rieti), sec. XIII -, SIUSA
Altre denominazioni:
Torri, ante 1863
Le prime menzioni di Torri in epoca medievale risalgono al 747, quando un "casalis Turris" compare nel Regesto di Farfa tra le donazioni fatte all'Abbazia da Lupo, duca di Spoleto; conferme di questa donazione si ripetono nel 817 da parte del Papa Stefano IV, nel 840 da parte dell'imperatore Lotario I e nel 1084 da parte di Enrico IV. La fondazione del castello tuttavia dovette essere piuttosto tarda e la prima attestazione certa della sua esistenza risale al 1298; a metà del XIV secolo era sotto il controllo diretto della Santa sede, come risulta dal registro del cardinale Albornoz (1364). Nel 1368 il feudo pervenne agli Orsini, grazie alla concessione fatta da Urbano V a Buccio e Francesco di Giordano Orsini; non si registrano ulteriori passaggi di proprietà fino all'anno 1477, allorchè il cardinale Latino Orsini - con i fratelli Roberto e Napoleone - restituirono il possedimento al pontefice Sisto IV che da parte sua lo assegnò al figlio leggittimato del cardinale stesso, Paolo Orsini. La signoria degli Orsini perdurò sino al 1698 quando, in seguito alla morte di Flavio Orsini, il feudo fu devoluto alla Santa Sede; nonostante ciò, Anna de la Tremouille, moglie di Flavio Orsini, ottenne il permesso di conservare il feudo fino alla sua morte, avvenuta nel 1728: da allora in poi Torri rimase proprietà della Camera apostolica. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Magliano (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, come capoluogo di cantone. Con la Restaurazione e la riforma del 1816/1817, Torri entrò a far parte della provincia Sabina, delegazione di Rieti, distretto di Poggio Mirteto, come governo di secondo ordine nell'ambito del governo di Calvi (1817); nel riparto territoriale del 1827 risulta podesteria del distretto e governo di Poggio Mirteto, con le comunità appodiate di Montasola, Vacone, Rocchette e Rocchettine, mentre nel successivo riparto del 1831 è governo di secondo ordine dipendente da Poggio Mirteto. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune fu assegnato alla provincia Perugia, nel 1923 passò sotto la provincia di Roma fino al 1927 allorchè entrò a far parte della neoistituita provincia di Rieti. L'originaria denominazione di Torri nel 1863 fu modificata in "Torri in Sabina"
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Stato pontificio (Marche, Umbria, Lazio), 1798 - 1814
Stato pontificio (Province laziali), sec. XIV - sec. XVIII
Profili istituzionali collegati:
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -
Ambito territoriale:
Provincia di Rieti (1927 - )
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Torri in Sabina (fondo)
Comunità di Torri in Sabina (fondo)
Stato civile del Comune di Torri in Sabina (fondo)
Bibliografia:
AA.VV., Città e paesi del Lazio, Roma, Editrice Romana s.p.a, 1997
Grappa, C., Storia dei paesi della provincia di Rieti, Poggibonsi, Lalli, 1994
Palmegiani, F., Rieti e la regione Sabina. Storia arte, vita usi e costumi del secolare popolo sabino, Roma, Secit, 1988
Marchetti, S., Torri in Sabina, in Sabina, Rieti, Ente provinciale per il turismo, s. d.
Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2008/01/24, revisione