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Velluti Zati, famiglia

fondo

Estremi cronologici: sec. XIV - 1930

Note alla datazione: L'estremo remoto è dato dall'età di alcune pergamene conservate nelle filze di Napoli e Palermo.

Consistenza: Unità 686: 1429 fascicoli in 62 cassette; 37 filze; 73 buste, 514 fra registri, buste e pacchi.

Storia archivistica: L'archivio di famiglia si è costituito nei locali del palazzo fiorentino dei Velluti Zati dopo il loro definitivo trasferimento a Firenze voluto da Simone Francesco, ai primi del XIX secolo. Qui confluirono i fondi documentari dei feudi siciliani e campani della famiglia che non vennero tenuti distinti, ma furono descritti nell'inventario dell'Archivio San Clemente di Firenze, compilato nella prima metà del XIX secolo, parallelamente alla sistemazione data alle carte degli archivi Barbolani da Montauto e Ughi Lorenzi, entrambi pervenuti in eredità ai Velluti Zati.
I due archivi erano pervenuti ai Velluti Zati a seguito del matrimonio di Carlotta Barbolani, ultima erede del suo ramo, con Simone Francesco (1775-1816). Nell'archivio Ughi Lorenzi, pervenuto dalla madre di Carlotta, Luisa di Luigi Lorenzi, che aveva ereditato dal padre i documenti della famiglia, si trovano anche quelli del nonno Francesco, conte di Lorenzana e ministro plenipotenziario del re di Francia. Nel 1983 l'archivio Ughi Lorenzi fu venduto all'Archivio di Stato di Firenze, dove tuttora si trova.
Nel 1963, al momento della cessione del palazzo fiorentino, gli eredi Velluti Zati destinarono i vari fondi documentari ivi raccolti a sedi diverse. L'archivio Velluti Zati fu trasferito alla Villa Il Palagio di Figline Valdarno e in quel luogo è rimasto fino al novembre 1997. A quella data, infatti, venne portato ad Anghiari (Relazione Borgia Insabato, 1997). L'archivio era stato dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento n. 191 della medesima Soprintendenza, in data 28 agosto 1974.
Nell'estate del 1998, in occasione di una ricerca di documenti relativi alla storia della villa e delle misurazioni per la redazione del rilievo dell'edificio, sono stati recuperati, all'interno della villa stessa, altri due nuclei documentari la cui presenza in quei luoghi non era altrimenti nota. Molto probabilmente, tale sistemazione risaliva al 1963, al momento dello sgombero del Palazzo San Clemente di Firenze. Nel mezzanino della villa, è stato rintracciato il nucleo più consistente dei documenti; l'altro nucleo, relativo all'attività della fattoria, era situato in un armadio delle soffitte, e doveva trovarsi in loco sin dai tempi della produzione dei documenti. L'intero archivio è stato sottoposto a un primo intervento che ha comportato la stesura di un elenco dei documenti, la ricollocazione di tutte le serie in una stanza appositamente dedicata, alla numerazione dei pezzi e alla loro descrizione in un inventario sommario. Nel corso degli ultimi anni, la Soprintendenza Archivistica per la Toscana ha finanziato il restauro dei documenti che necessitavano di interventi urgenti.


Descrizione: I fondi principali dell'archivio, formatosi con le carte delle due famiglie di origine toscana dei Velluti e degli Zati, sono tre: l'archivio Vecchio di Napoli, l'archivio di Palermo, la cui costituzione provocò il parziale smembramento del primo fondo, e, dopo il definitivo trasferimento della famiglia a Firenze, l'archivio San Clemente di Firenze. A questi tre nuclei principali, sono stati aggiunti i Registri (ancora per lo più forniti dell'etichetta con la numerazione loro data nel corso dell'ordinamento ottocentesco), e i fondi relativi alle gestioni particolari dei feudi del Galluccio nel napoletano (acquistato nel 1661 da Vincenzo Velluti, poco dopo la signoria di Grottaglie), e di Santa Maria di Rifesi nel palermitano (di cui fu primo marchese Camillo Zati detto Simone dal 1657 e che passò nel patrimonio Velluti alla morte di Placido Zati, nel 1740 circa); all'amministrazione particolare del duca Simone Vincenzo Velluti Zati (1808-1885), dei figli Simone Francesco (n. 1843) e mons. Donato (n. 1845), vescovo di Pescia e arcivescovo di Patrasso, del nipote Simone Vincenzo; le lettere e i copialettere di amministrazione, i rendiconti degli amministratori di Palermo, Rifesi, Galluccio e Napoli; l'amministrazione delle fattorie del Palagio e della Foresta a Figline Valdarno (acquistate nel 1819 la prima, nel 1889 la seconda), di Galbino e della Barbolana ad Anghiari, di Casanuova e Sant'Andrea nell'aretino (tutte provenienti dall'eredità di Carlotta Barbolani da Montauto, moglie in seconde nozze del primo Simone Francesco Velluti Zati) e di Cannara in Umbria (proveniente dall'eredità Ughi Lorenzi passata ai Barbolani). In appendice sono quattro cartelle con documentazione pertinente al convento dei frati cappuccini, fatto costruire nei pressi della Villa La Barbolana, insieme a questa, da Federigo Barbolani da Montauto a partire dal 1569.
Archivio Vecchio di Napoli, nn. 1-37 (sec. XVI-XIX)
Archivio di Palermo, nn. 38-110 (sec. XVI-XIX)
Archivio San Clemente di Firenze, nn. I-III (repertori), 62 cassette nn. 111-172 (sec. XV-XX)
- Indici e repertori, 3 registri
- Privilegi e onorificenze, 82 fascicoli
- Testamenti ed eredità, 61 fascicoli
- Contratti, 418 fascicoli
- Scritte matrimoniali e doti, 24 fascicoli
- Conti e amministrazioni in proprio, 173 fascicoli
- Cause e atti giudiciali, 62 fascicoli
- Procure e amministrazioni diverse, 39 fascicoli
- Affari diversi, 334 fascicoli
- Miscellanee e affari di poco interesse, 30 fascicoli
- Lettere, 197 fascicoli
Registri Antichi Velluti Zati, 33 registri nn.173-205 (1576-1830)
Feudo di Santa Maria di Rifesi, 60 unità nn. 206-265 (sec. XVI-XIX)
Amministrazione degli ex feudi di Napoli e Palermo, 24 unità nn. 266-289 (sec. XVIII-XX)
Amministrazione San Clemente in testa ai vari proprietari, 121 unità nn. 290-410 (sec. XIX-XX)
Lettere e copialettere di amministrazione, 79 unità nn. 411-489 (sec. XIX-XX)
Cause e atti processuali, 11 unità nn. 490-500 (sec. XIX)
Feudo poi Fattoria del Galluccio, 178 registri nn. 501-678 (1785-1941)
Appendice - Convento dei cappuccini, 8 unità nn. 679-686 (1521-1966)


Ordinamento: E' stata recuperata la sequenza dei tre fondi prodotti dalla famiglia a Palermo, Napoli e Firenze: l'ordinamento è stato dato recuperando le antiche numerazioni presenti sui pezzi, che rimandano ai repertori interni all'archivio. L'ordinamento delle serie diverse da quelle delle carte di Palermo, Napoli e Firenze, dopo essere state individuate, è stato dato disponendo i pezzi in ordine cronologico.

Informazioni sulla numerazione: L'archivio Vecchio di Napoli è segnato con numeri romani da I a XXVII.
L'archivio di Palermo è segnato con numeri arabi da 1 a 97.
L'archivio San Clemente ha numerazione chiusa dei fascicoli per serie.La nuova numerazione - data nel 2004 - è continua e chiusa (nn. 1-686)

Strumenti di ricerca:
Rita Romanelli, Velluti Zati, famiglia. Inventario sommario

Strumenti di ricerca interni al fondo: Inventario dell'Archivio Vecchio di Napoli, prima metà del XVIII secolo. Inventario dell'Archivio di Palermo, a cura dei fratelli Galgiani a partire dal 1772, aggiornato nel 1830. Inventario dell'Archivio San Clemente di Firenze, prima metà del XIX secolo, due volumi di repertorio e un registro con l'indice alfabetico della documentazione contenuta nei tre fondi.

La documentazione è stata prodotta da:
Velluti Zati

La documentazione è conservata da:
privato


Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/18, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2006/01/15, revisione

Modalità di consultazione:
Previa comunicazione alla Soprintendenza archivistica per la Toscana e accordi con il proprietario.


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