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Barbolani di Montauto, famiglia

fondo

Altre denominazioni:
Barbolani da Montauto

Estremi cronologici: 1199 - 1840

Note alla datazione: L'estremo remoto si riferisce ad un'unica pergamena, ne esistono poche altre del XIII secolo, mentre la maggior parte delle carte sono databili a partire dal XVI secolo. L'estremo recente si riferisce alla morte dell'ultima erede Barbolani.

Consistenza: Unità 323: 441 pergamene distese in 10 cassette; 1966 fascicoli in 166 cassette; 147 registri

Storia archivistica: Le carte confluite nell'archivio Barbolani si trovavano nelle residenze dei rami della famiglia: il castello di Montauto, il palazzo di Arezzo, la villa La Barbolana di Anghiari, e nelle residenze delle altre famiglie.
Nell'archivio della linea di Tancredi di Giovanni (1422/26-1471), sono confluite:
- 1599, carte dei Turin signori di Lusarche, da Giulia moglie di Piero di Bartolomeo (1566-1599): donazione da parte dello zio materno Giovanni di Arduino Turin a Bartolomeo di Piero;
- 1629, carte dei Castelli di Valle e Montioni, dote di Isabella Sforza Aragona Appiani, moglie di Bartolomeo di Piero (+ 1629);
- 1664, archivio Camajani con Carte Del Bufalo di Roma, da Cassandra, moglie del marchese Montauto di Bartolomeo Barbolani dal 1664;
- 1736, carte dei Della Penna, da Elisabetta, moglie del marchese Bartolomeo Felice Barbolani.
Nel 1714, l'archivio dell'intera linea fu trasferito nel ramo principale, a seguito della morte del marchese Bartolomeo Felice Barbolani (1639-1714), che aveva testato in favore di Ulisse e Cesare Barbolani.
Nell'archivio della linea di Pierfrancesco di Antonio Barbolani (+ 1552), sono confluite:
- carte dei conti di Montedoglio, da Ricca Schianteschi dei conti di Montedoglio, moglie di Pierfrancesco di Antonio Barbolani;
- 1702, carte dei Nardi, da Barbara Nardi, moglie di Giovanni di Antonio di Pierfrancesco Barbolani dal 1695, per donazione dello zio materno Ulderigo Nardi a Pietro Paolo di Giovanni Antonio Barbolani.
Nel 1767, l'archivio della linea di Pierfrancesco fu trasferito nel ramo principale, a seguito della morte del conte Pietro Paolo di Giovanni Antonio Barbolani (1702-1767), che aveva testato in favore di Francesco e Bartolomeo di Ulisse Barbolani.
L'archivio del ramo principale si è formato a partire dalle carte di Antonio di Pierfrancesco di Giovanni Barbolani (1484-1513), a cui si sono aggiunte, oltre a quelle delle linee descritte sopra:
- 1582, carte dello Stato di Siena del governatore Federigo di Antonio Barbolani (1513-1582);
- 1647, carte dei Rossi di S. Secondo, da Camilla, moglie di Federigo di Francesco dal 1609 (+ 1636), per lascito della nonna materna Lucrezia Ricasoli nei Rossi ai nipoti Sigismondo e Francesco Barbolani;
- 1697, archivio Bernardini Schianteschi, per lascito di Carlo Bernardini Schianteschi (testamenti del 1676 e 1697);
- 1761, archivi Ricoveri e Burali, da Clarice Ricoveri, moglie di Francesco di Ulisse Barbolani dal 1738 (+ 1761), donataria dello zio Bernardino Burali ed erede del fidecommesso di Adriano Ricoveri;
- 1791, carte della Contea di Montauto separate dagli archivi di famiglia per richiesta governativa.
Finalmente, nel 1795, si andava costituendo l'archivio di "Casa Paterna" (vedi bozza di inventario descritta fra gli strumenti di corredo interni), e ad esso erano affiancati i seguenti:
- Archivio Montauti
- Archivio del conte Paolo Montauti
- Archivi Ricoveri e Burali
- Archivio Bernardini Schianteschi
- Archivio Camajani
- Carte della contea di Montauto.
Ai primi del XIX secolo, al momento della formazione dell'archivio dei Velluti Zati duchi di S. Clemente, che avevano ereditato beni e carte dei Barbolani, nel palazzo fiorentino di via Capponi giunsero anche le carte aretine. Il riordino ottocentesco fu compiuto in occasione di un intervento più ampio che ha riguardato anche gli archivi Velluti Zati (vedi scheda) e Ughi Lorenzi (ora in Archivio di Stato di Firenze). Nel 1963, nell'occasione della vendita del palazzo S. Clemente all'Università di Firenze, l'archivio Barbolani fu trasferito ad Anghiari nel convento dei padri Cappuccini; nel 1974 fu trasferito nella vicina villa di Galbino e solo nel 1996 collocato nella villa di famiglia dove si trova tuttora. Nel 1997, con il contributo del ministero e sotto la guida della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, è stato intrapreso il lavoro di riordino al fine di separare i fondi appartenenti alle famiglie Barbolani e Velluti Zati, confusi nel corso degli ultimi cinquant'anni. Un intervento capillare è stato compiuto nelle carte politiche di Federigo Barbolani governatore di Siena nel XVI secolo, carte di cui è ancora in corso il restauro (2005). Durante il riordino, alle carte senesi raccolte nelle 27 cassette di "Onoreficenze e privilegi" è stato riservato un trattamento 'particolare'. Dopo aver elencato la posizione di origine di ogni singolo atto è stato infatti compiuto un riordino interno di tutte le carte che erano pervenute in uno stato di completo disordine.


Descrizione: Il fondo diplomatico contiene le pergamene delle famiglie Barbolani da Montauto, Camajani e Burali (secoli XIV-XVI), atti notarili dei conti di San Secondo (del primo Cinquecento) e dei Turin (dalla fine del Cinquecento al primo Seicento), atti di conferimento e di onorificenze dei Barbolani, dei Bernardini, dei Ricoveri e dei Burali (secoli XVII e XVIII). Le serie principali del fondo cartaceo comprendono gli atti patrimoniali di tutte le famiglie confluite nei Barbolani (Bernardini, Schianteschi, Ricoveri, Burali e Camaiani), il carteggio e i copialettere del cardinale Onofrio Camajani (1517-1574) e di suo fratello Piero (1519-1579), le carte del Governo di Siena di Federigo Barbolani (1560-1582), la corrispondenza di tutti gli eredi di Federigo fino a Carlotta, ultima di quella famiglia, morta nel 1840.
Fondo diplomatico:
- "Cartepecore", 334 atti (1200-1801)
- Pergamene Burali, 107 atti (1199-1703)
Fondo cartaceo (sec. XV-XIX):
- Inventari e indici, 3 registri (ca. 1856)
- Onorificenze e privilegi, 228 fascicoli in 34 cassette
- Testamenti, eredità donazioni e transazioni, 195 fascicoli in 4 cassette
- Compre, vendite, permute e divisioni, 275 fascicoli in 8 cassette
- Livelli, censi ed affitti, 214 fascicoli in 3 cassette
- Contratti matrimoniali e affari dotali, 78 fascicoli in 2 cassette
- Obblighi e recognizioni di debito, 55 fascicoli in 2 cassette
- Chiese, benefizi e affari beneficiari, 72 fascicoli in 4 cassette
- Fedi di estimo e affari relativi, 23 fascicoli in 2 cassette
- Cause e atti giudiciali, 188 fascicoli in 24 cassette
- Amministrazioni, conti e ricevute, 228 fascicoli in 32 cassette
- Lettere, 142 fascicoli in 32 cassette
- Affari diversi, 180 fascicoli in 7 cassette
- Affari estranei e miscellanee, 88 fascicoli in 12 cassette
Libri di scritture, 95 registri (1539-1832)
Fattorie:
- S. Andrea, 15 registri (1821-1836)
- Campriano, 8 registri (1826-1833)
- Noce, 8 registri (1839-1846)
- Barbolana, 18 registri (1827-1845, segue nell'Archivio Velluti Zati)


Ordinamento: A metà Ottocento, i fondi relativi a ciascuna famiglia, confluiti nell'archivio Barbolani (Bernardini, Camajani, Ricoveri, Burali) sono stati fusi in un unico archivio e corredati di due repertori e un indice in forma di registro. La sequenza delle serie sopraindicate rispecchia l'ordinamento dell'archivio recuperato nel recente intervento (1997-2000); solo le carte di Federigo Barbolani sono state riordinate in base alla tipologia e alla cronologia. Il lavoro compiuto nell'Ottocento, discutibile per aver smembrato i diversi archivi al fine di ricondurli in un unico grande fondo, è stato lungo e difficile, come testimoniato dai numerosi pacchetti di schedine cartacee prodotte in quell'occasione e tuttora conservate.

Informazioni sulla numerazione: Sulle camicie di molti fascicoli, oltre alla segnatura ottocentesca che individua serie e numero della posizione al suo interno, erano state annotate quelle dell'archivio di origine. Grazie a questo, è stato possibile effettuare, nel recente riordino (1997-2000), oltre a quello dell'archivio in base alla sistemazione ottocentesca, l'annotazione del loro fondo di provenienza. Per il fondo di "Casa paterna", grazie alla minuta tardosettecentesca, è stato inoltre possibile produrre un inventario 'virtuale' delle carte, secondo l'ordinamento conferitogli a quella data.

Strumenti di ricerca:
Rita Romanelli, Barbolani di Montauto, famiglia. Inventario analitico delle carte di Federigo Barbolani Governatore di Siena, sec. XVI
Giulia Goi, Rita Romanelli, Barbolani di Montauto, famiglia. Inventario dell'archivio

Strumenti di ricerca interni al fondo: I. "Estratti dei documenti dell'Archivio dei Sig.ri Conti da Montauto dal 587 al 1705". II. "Estratti dei documenti dell'Archivio dei Sig.ri Conti da Montauto dal 1706 al". III. "Indice alfabetico dei repertori di cui sopra" (ca. 1856).

Documentazione collegata:
ASFi, Barbolani di Montauto, 3 buste di carte miscellanee, con copie di documenti antichi e originali raccolti per provare i privilegi della famiglia sulle terre di Arezzo, Anghiari, Montauto, sulla Barbolana e su Galbino, forse al fine dell'iscrizione al patriziato fiorentino (sec. XV-XVIII). La documentazione è entrata nell'Archivio di Stato nel 1937. Conservata presso: Firenze, Archivio di Stato, Fondo Barbolani di Montauto

La documentazione è stata prodotta da:
Barbolani da Montauto

La documentazione è conservata da:
privato

Per informazioni rivolgersi alla soprintendenza competente per il territorio


Bibliografia:
Romanelli Rita, Le carte in villa: l'Archivio Barbolani da Montauto e "la Barbolana" di Anghiari, in "Archivio storico italiano", CLXIII (2005), 717-733

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/05/31, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2006/01/17, revisione


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