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Tadini Buoninsegni, famiglia

fondo

Estremi cronologici: 1496 - sec. XX prima metà

Consistenza: Unità 1237: 956 regg., 126 pacchi, 155 bb.

Storia archivistica: Il 15 febbraio 1941 Virginia Tadini Buoninsegni denunciava alla Prefettura di Siena l'esistenza dell'archivio Tadini Buoninsegni, conservato nella villa di Poggio S. Cecilia (Rapolano T., Siena), precisando che "non esiste dell'archivio privato suddetto un inventario recente e completo, ma persona tecnica, che ebbe a riordinarlo circa 30 anni fa, ne confermò l'importanza soltanto privata".
Nel 1956 il conte Mario Tadini Buoninsegni iniziò un lavoro di riordinamento, suddividendo il materiale documentario in tre sezioni: Archivio Buoninsegni anteriore al 1885, Archivio Tadini anteriore al 1885 ed Archivio Tadini Buoninsegni, posteriore al 1885, anno della fusione di queste due famiglie.
Il 17 marzo 1958 l'archivio, ormai riordinato, venne sottoposto a notifica di importante interesse. La dichiarazione di notevole interesse storico in base al DPR 30 settembre 1963, n. 1409, venne emessa in data 10 luglio 1964 n. 18; il vincolo fu poi rinnovato agli eredi con provvedimento n. 297 del 21 giugno 1980.
Nel 1980, anno della visita ispettiva da parte del dott. Ubaldo Morandi, il materiale documentario non era più conservato nella villa di Poggio S. Cecilia, ma in quella denominata "La Buoninsegna", situata nei pressi di Rapolano. Il trasferimento si era svolto, come si dice nella relazione redatta a seguito della visita, sotto la sorveglianza del conte Duccio Tadini Buoninsegni, figlio del defunto conte Mario, che fece trasportare tutti i registri e le buste, componenti il complesso archivistico, all'ultimo piano della villa, nei locali sottotetto. Il collocamento del materiale avvenne tuttavia senza seguire alcun criterio razionale e senza tenere conto del precedente ordinamento che distingueva il complesso documentario nei due fondi Tadini e Buoninsegni. Gli atti, pertanto, risultavano in completo stato di disordine.
Nel settembre 2004 l'attuale proprietario chiese alla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana il deposito cautelare, presso l'Archivio di Stato di Siena, dell'archivio familiare, allora conservato, in 75 scatoloni, in una villa di Calci (Pisa). L'Archivio di Stato di Siena, che già nel 1996, aveva acquistato un piccolo registro di contratti appartenente probabilmente a Bernardino Buoninsegni, morto a Roma nel 1531 durante una delle sue importanti ambascerie presso il soglio pontificio, espresse la sua disponibilità ad accogliere la documentazione.
Il deposito, autorizzato con nota ministeriale del 14 ottobre 2004, è avvenuto il 17 novembre dello stesso anno.
L'archivio è stato riordinato dal dr. Doriano Mazzini.


Descrizione: L'archivio Tadini Buoninsegni comprende:
- carte della famiglia Buoninsegni (secc. XVI-XIX);
- carte della famiglia Tadini (secc. XVI-XIX);
- carte della famiglia Tadini Buoninsegni (secc. XIX-XX prima metà);
- documenti statutari, tributari e patrimoniali del comunello di Poggio S. Cecilia (sec. XVI);
- atti della comunità di Rapolano (secc. XVIII-XIX);
- atti della comunità di Monte S. Savino (secc. XVIII-XIX);
- atti della viceprefettura di Montepulciano (secc. XVIII-XIX);
- registri di amministrazione dell'azienda agricola Poggio S. Cecilia (secc. XVIII-XX).

Ordinamento: Per provenienza e per serie.

Strumenti di ricerca:
Tadini Buoninsegni, famiglia. Inventario dell'archivio familiare

La documentazione è stata prodotta da:
Tadini Buoninsegni

La documentazione è conservata da:
Archivio di Stato di Siena


Redazione e revisione:
Trovato Silvia, 2005/10/24, prima redazione


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