In questo percorso si dà conto del censimento in corso degli archivi di strutture di assistenza alla salute mentale sorte sul territorio prima del 1978. Si prende in considerazione la documentazione sanitaria e amministrativa, pubblica e privata, prodotta da istituti di varie tipologie e denominazioni - dai dispensari alle case di cura private, gli istituti per bambini tardivi poi centri medico-psico-pedagogici ecc. -, che accoglievano adulti e minori considerati malati di mente. Anziché raccogliere a tappeto dati disorganici e frammentari, si è preferito concentrare l'indagine su aree di valenza esemplificativa a livello nazionale particolarmente rilevanti e precoci in questo ambito. Si sono al contempo stabiliti dei criteri metodologici e di comparazione per futuri sviluppi del lavoro, che a partire dalla Toscana riguarda intanto le province di:
- Firenze: oltre ai due manicomi, un'esperienza di "custodia domestica" ai malati di mente avviata nel 1866 venne proseguita per decenni con centinaia di affidamenti l'anno, e negli anni Trenta affiancata a servizi di igiene mentale. A fine Ottocento risale anche un pionieristico istituto per bambini "tardivi e nervosi".
- Livorno: territorio senza un manicomio dove perciò fu aperto precocemente un Centro di igiene mentale, parallelamente a servizi neuropsichiatrici rivolti ai minori.
- Pisa: con un manicomio lontano, a Volterra, i servizi di igiene mentale furono affidati dalla Provincia alla Clinica psichiatrica universitaria, che inoltre contribuì ad avviare un istituto medico pedagogico poi divenuto istituto di ricerca per la neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza.
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ISBN 9788871253480