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Comune di Camerata Picena

Sede: Camerata Picena (Ancona)
Date di esistenza: sec. XIII -

Intestazioni:
Comune di Camerata Picena, Camerata Picena (Ancona), sec. XIII fine -, SIUSA

Camerata si costituì in libero comune verso la fine del XIII secolo. Il castello, risalente al X secolo, risulta citato in un documento del 1029 fra i beni del monastero di San Severo in Classe. Il toponimo di Camerata, completato dopo l'unità d'Italia con l'appellativo Picena per distinguerla da altre località con lo stesso nome, viene fatto derivare da "camars", vocabolo umbro che indica un luogo fortificato dalla natura. Esistevano, infatti, sul fianco della collina di Camerata, delle cavità con entrata nascosta, facilmente raggiungibili in caso di pericolo. Il comune, trovandosi quasi ai confini con il contado di Jesi, fu molto presto coinvolto nelle operazioni militari e nelle scorrerie di confine, che contrapposero Ancona a Jesi. Il 7 giugno 1309 Camerata venne implicata in un violento scontro tra le forze capeggiate da Ancona e una lega con alla testa Jesi, formatasi per la difesa delle autonomie e dei privilegi comunali, minacciati dai rettori pontifici incaricati da Clemente V di governare la Marca di Ancona. Nella battaglia il castello venne distrutto e saccheggiato dagli jesini; fu riedificato e ripopolato, tra il 1389 e il 1392, da alcune famiglie provenienti da Genga, che lo denominarono "castrum civitatis Cameratae" . Nei secoli centrali dell'età moderna Camerata fu più volte al centro delle liti fra Jesi ed Ancona, del cui comitato, tuttavia, essa continuò a far parte sino al XIX secolo. La comunità dorica inviava nel castello, così come in tutti gli altri 13 castelli del suo territorio, un podestà prescelto fra gli esponenti della classe nobile anconetana, con pieni poteri deliberativi ed esecutivi. A partire dal XVI secolo era convocato una volta al mese il consiglio o parlamento, di cui facevano parte i possidenti locali e che provvedeva alla nomina di tutti gli altri organi ed uffici di governo. Ogni 6 mesi veniva eletto un depositario che presiedeva alla riscossione delle tasse, dei dazi e delle collette, mentre bimestrale era l'avvicendamento dei priori, organo esecutivo, e del camerlengo, responsabile delle finanze comunali. Camerata rimase sotto la dominazione anconetana fino alla caduta dello Stato pontificio, nel 1797, quando fu riconosciuto comune autonomo dal nuovo governo francese e divenne capoluogo di cantone, nel dipartimento del Metauro. Nel 1816, con la restaurazione pontifica, il dominio di Ancona su Camerata cessò ed il paese fu definitivamente sottratto alla giurisdizione anconetana, divenendo indipendente. Nel 1817 Camerata era unito al comune di Offagna, sede del governatore. Dal 1835 e sino alla vigilia dell'unità d'Italia, il comune fu appodiato di Montemarciano, residenza governativa. Al 1831 risale un primo tentativo di aggregare nuovamente il comune rurale di Camerata a quello di Ancona, fallito miseramente; altri due tentativi di soppressione del comune si verificarono rispettivamente nel 1866 e nel 1875, entrambi andati a vuoto e ostacolati energicamente dalle rappresentanze comunali. Con il regio decreto n. 1919 del 1 ottobre 1925 fu aggregato a Camerata Picena il castello del Cassero, fondato nel 1377, su concessione papale, dall'ammiraglio anconetano Niccolò Torriglioni, organizzatore e comandante della spedizione che riportò il papato a Roma. Nel 1928 il comune di Camerata Picena venne aggregato a quello di Chiaravalle, con decreto 30 giugno del segretario del Fascio, all'epoca podestà di entrambi i comuni, suscitando così molte proteste, sopite con minacce e sospensioni, e determinando la decadenza del territorio cameratese. Il comune ottenne di nuovo la propria autonomia amministrativa il 1 gennaio 1948, grazie ad una azione concorde dei residenti, che avanzarono istanza presso le autorità dello stato repubblicano, al fine di ottenere il riconoscimento delle antiche libertà e dell'autogoverno municipale.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Camerata Picena (fondo)
Stato civile del Comune di Camerata Picena (fondo)


Fonti:
"Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato pontificio", 1835, Roma, vol. VI
"Statistica numerativa delle popolazioni di tutti i comuni e appodiati dello Stato pontificio ordinate secondo i Governi e le Provincie a cui appartengono", Roma, 1857
Riparto dei Governi e delle Comunità dello Stato Pontificio con i loro respettivi appodiati, 1817, Roma

Bibliografia:
CAV. VENDITTI, "Memoriale compilato per ottenere l'indipendenza del Comune di Camerata Picena ms. inedito del 1927"
G.PICCININI, "Premessa", in "Camerata Picena, storia, economia, società", p.9 e ss., Roma, 1989
M.MINELLI, "Un castrum tra Ancona e Jesi", in "Camerata Picena, storia, economia, società", p.65 e ss., Roma, 1989
M.NATALUCCI, "Ancona attraverso i secoli", voll.3, Città di Castello, 1960
S.SEBASTIANELLI, "Il castello del Cassero. Piccola pietra della storia", Comune di Camerata Picena, 1992.


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