Prato 1822 set. 4 - Firenze 1889 feb. 12
Letterato
Archivista
Intestazioni:
Guasti, Cesare, letterato, archivista, (Prato 1822 - Firenze 1889), SIUSA
Cesare Guasti nacque a Prato il 4 settembre 1822 da Ranieri e Rosa Sacchi, in una famiglia di origini contadine proveniente da Cafaggio. Il padre, commerciante libraio, nel 1831 fondò una tipografia dove Cesare, dal 1840 al 1850, alternò lo studio al lavoro come correttore di bozze. Negli anni giovanili, frequentando l'avvocato Gioacchino Benin ebbe modo di conoscere il Salvagnoli e il Tommaseo e avvicinarsi al pensiero risorgimentale fiorentino, mentre l'ambiente religioso (tre zii sacerdoti, due sorelle suore e l'amicizia del frate francescano Francesco Frediani) lo spinse, ventenne, ad aderire al Terzo ordine francescano dal quale, nel 1855, ricevette il diploma di aggregazione. Dopo un Canto d'esordio nel 1837, dedicato al nuovo vescovo pratese Giovan Battista Rossi, abbandonò la poesia per le memorie patrie e nel 1844 diede alle stampe la "Bibliografia pratese". Con Casimiro Basi pubblicò "Le Metamorfosi" di Ovidio nel volgarizzamento del trecentista pratese Arrigo Simintendi. Nel 1846 fondò il periodico «Calendario pratese», una pubblicazione in forma di almanacco che ospitava anche saggi storici, letterari, artistici d'area locale, e articoli economici e politici. Di ispirazione cattolico-moderata, nel 1848 accolse inizialmente con favore il movimento risorgimentale, salvo allontanarsene quando l'iniziativa patriottica sembrò passare nelle mani della corrente democratica. Critico nei confronti del governo di Montanelli, Guerrazzi e Mazzoni, preferì dedicarsi all'erudizione, approfondendo lo studio delle fonti, nella convinzione di una cultura fondata su valori etici, che si concretizzavano in un continuo esercizio delle virtù cristiane. Fu tuttavia critico nei confronti del potere politico del papato e contrario alla costituzione di un partito cattolico italiano, auspicando una conciliazione tra Stato liberale e Chiesa cattolica. Al rientro del granduca si trasferì a Firenze come archivista dell'opera di Santa Maria del Fiore e qui consolidò i rapporti con il mondo intellettuale, grazie all'ospitalità del gonfaloniere Peruzzi, compagno di studi al Liceo Cicognini, che lo introdusse nella cerchia del Viesseux. Nel 1854, dopo una collaborazione decennale alla rivista «Archivio storico italiano», il Vieusseux lo volle tra i compilatori dell'informazione bibliografica. In collaborazione con Bonaini, Polidori e Milanesi pubblicò nel 1954 le "Lettere inedite di Ludovico Antonio Muratori scritte ai toscani dal 1695 a 1749 raccolte e annotate". Socio corrispondente dal 1846 dell'Accademia della Colombaria, divenne il maggiore collaboratore di Gino Capponi, che aveva coadiuvato nella stesura della "Storia della Repubblica di Firenze". Nel 1853 fu nominato accademico della Crusca, al posto dell'amico Casimiro Basi (morto nello stesso anno) e nel 1874 ne divenne segretario. Nel 1852, quando il governo granducale attuò la costituzione dell'Archivio centrale di Stato, il Guasti fu nominato aiuto per gli archivi delle Riformagioni e Diplomatico e assistente al soprintendente. Nell'archivio fiorentino, sistemato agli Uffizi, il Guasti trascorse il resto della propria esistenza. Alla morte del Bonaini, nel 1874, ne diventò soprintendente e si dedicò a una notevole attività nell'organizzazione e nella valorizzazione dell'archivio, occupandosi anche della sistemazione degli archivi di Lucca, Siena e Pisa. Nel 1866 ispezionò gli archivi dell'Emilia e nel 1870 fu chiamato a far parte della Commissione per riorganizzare gli ordinamenti allora in vigore per gli Aarchivi di Stato. Sposò nel 1853 Nunziatina Becherini, che presto lo lasciò vedovo e padre di sei figli. Fu operaio dell'Istituto San Niccolò di Prato e fratello della Venerabile Misericordia di Firenze. Della sua ricchissima produzione letteraria, che conta oltre quattrocento opere, si segnalano le edizioni di documenti e gli studi archivistici, considerati un modello in materia: le "Commissioni di Rinaldo degli Albizzi per il Comune di Firenze dal 1399 al 1433" (1867-73), l'indice dei "Capitoli del Comune di Firenze" (1866-93), l'inventario dei "Manoscritti Torrigiani" (1878) e di quello delle prime serie delle "Carte Strozziane" (1884). Pubblicò inoltre gli epistolari di Alessandra Macinghi Strozzi, di Caterina de' Ricci e di Lapo Mazzei a Francesco Datini, tutte le prose del Tasso. Con la "Bibliografia pratese", opera giovanile di cui per tutta la vita progettò una nuova edizione raccogliendo documenti locali, gettò le basi per lo studio della storia cittadina. Morì a Firenze, dopo breve malattia, il 12 febbraio 1889. (La sua condotta di vita, a seguito della causa di beatificazione avviata nel 1937, ha fatto sì che la Chiesa gli riconoscesse il titolo di "venerabile" nell'anno 1991).
Notizie biografiche tratte da: "La cultura letteraria a Prato dal Medioevo all'Ottocento. Dizionario", a cura di G. Pestelli, Prato, Piano B, 2011 (pp. 191- 194) ; Enciclopedia Treccani (voce dedicata).
Complessi archivistici prodotti:
Guasti Cesare (fondo)
Bibliografia:
"Studi in onore di Cesare Guasti", a cura di L. Draghici e B. Gherardini, Biblioteca comunale Alessandro Lazzerini, Prato, 1991 - 1994
"Cesare Guasti. Un erudito nella Toscana dell'Ottocento. Mostra iconografica, bibliografica e documentaria", catalogo a cura di G. Badiani, L. Draghici, C.Paoletti 1989
"Bibliografia di Cesare Guasti", a cura di F. De Feo, Roma, Istituto poligrafico dello Stato 1992
"Studi in onore di Cesare Guasti", a cura di L. Draghici e B. Gherardini, Biblioteca comunale Alessandro Lazzerini, Prato, 1991-1994, voll. 1 e 2
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Gelli Simona, 2014/03, prima redazione
Morotti Laura, 2014/04, rielaborazione