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Olsuf'eva Marija

Firenze 1907 nov. 28 - Firenze 1988 ago. 6

Traduttrice

Intestazioni:
Olsuf'eva, Marija, traduttrice, (Firenze 1907 - Firenze 1988), SIUSA

Altre denominazioni:
Olsuf'eva Marija Vasil'evna
Olsufieva Maria Vasilyevna
Олсуфьева Мария Васильевна
Olsufieva Maria
Olsoufieva Maria
Olsoufieff Maria
Michahelles Maria

La nascita a Firenze non fu casuale e quasi una premonizione di quella che è stata per Marija Olsuf'eva una vera e propria seconda patria. I soggiorni invernali in Italia rappresentavano infatti una consuetudine per la sua famiglia (appartenente alla nobiltà russa) e Firenze si può dire fosse la loro città d'elezione (qui infatti sono nati tutti i fratelli della Olsuf'eva), porta ideale dell'occidente. Soggiorni di una famiglia cosmopolita che, dopo il 1917 (il padre, ufficiale dell'esercito, fuggì dal fronte di una guerra che dopo la rivoluzione era ormai, per l'armata zarista, già conclusa), si trasformarono in esilio. Qui Marija ha sempre vissuto e si è sposata nel 1929 con Marco Michahelles. Nonostante la lontananza forzata dalla madre patria, ha comunque sempre alimentato il legame che la univa alla Russia, già prima di farne una professione in qualità di insegnante, interprete (ha collaborato con la sezione fiorentina della Scuola per interpreti) e traduttrice. Il ponte che ha lanciato tra l'Italia e il paese di origine, di cui ha tenuto viva la lingua sostenendone la cultura e le tradizioni (tra le altre cose è stata attiva nella comunità russa fiorentina e ha ricoperto il ruolo di amministratrice della Chiesa ortodossa cittadina), si può dire dunque che sia stato il risultato di una missione più intima e profonda che non solo un accidente delle sue vicende biografiche.
A partire dalle aperture seguite al XX congresso del Partito comunista sovietico del 1956, quando fu più facile avere accesso e far circolare le opere degli scrittori sovietici, ha iniziato una intensa attività di traduttrice dal russo e molti autori, grazie al suo lavoro di mediazione culturale, hanno così potuto essere introdotti in Italia. E non si tratta solo di libri dati alle stampe (una lunga lista di titoli infittisce la sua bibliografia), ma di un'azione collaterale svolta dietro le quinte per fare da tramite tra le due culture. Ci ha lasciato migliaia di pagine dal russo all'italiano e lei stessa si è fatta spesso promotrice di una traduzione - se riteneva che un testo meritasse di essere letto in Italia - senza aspettare un contratto che la vincolasse ma scrivendo di getto e per semplice passione. Ha approfittato della stagione del "disgelo" per poter visitare l'Unione sovietica diventando amica e collaboratrice di molti intellettuali. Ma quando le sue conoscenze personali (diretta conseguenza di interessi intellettuali) coinvolsero - ed era naturale che Marija si rivolgesse agli scrittori fuori dai canoni dell'ideologia ufficiale - gli esponenti del dissenso sovietico, fu dichiarata nel 1973 "persona non gradita". L'anno precedente aveva infatti tradotto "Senza di me. Diario da un lager sovietico" di Eduard Kuznecov e al 1968 risaliva "Divisione Cancro" di Aleksandr Solzenicyn (altri titoli dello scrittore poi costretto all'esilio saranno dati alle stampe negli anni successivi, tra cui il suo libro più noto in occidente, "Arcipelago Gulag", pubblicato in Italia tra il 1974 e il 1978), aveva inoltre fatto uscire dall'URSS i dattiloscritti dei romanzi di Bulat Okudzava e sospetta era l'amicizia con Andrej Sacharov e Elena Bonner. Nel 1975 proprio Marija Olsuf'eva, insieme a Nina Harkevitch, accompagnò la moglie dello scienziato a Oslo in occasione della consegna del premio Nobel assegnato a Sacharov, a cui fu impedito dalle autorità sovietiche di partecipare alla cerimonia, il premio fu quindi ritirato da Elena Bonner, che si trovava in Toscana per un'operazione chirurgica agli occhi organizzata dalle sue amiche fiorentine. Tra le cosiddette amicizie "compromettenti" merita di essere ricordata quella con il drammaturgo e cantautore Aleksandr Galic. Negli anni Settanta queste sue conoscenze personali si tradussero in un impegno per il rispetto dei diritti umani in URSS, nella partecipazione alle attività di Amnesty International e nel sostegno diretto ai dissidenti ed esuli russi, che quando ripararono in Italia furono spesso ospitati presso la Chiesa ortodossa di Firenze di cui Marija era l'animatrice.
Tra gli altri autori tradotti dalla Olsuf'eva segnaliamo i nomi di Isaak Babel', Michail Bulgakov, Vladimir Dudincev, Evgenij Evtusenko, Osip Mandel'stam, Bulat Okudzava, Boris Pasternak (la prima traduzione Feltrinelli del "Dottor Zivago" fu revisionata proprio dalla Olsuf'eva), Viktor Sklovskij ecc..


Complessi archivistici prodotti:
Olsuf'eva Marija (fondo)


Bibliografia:
"Russkaja Florencija - La Firenze dei Russi", Firenze, 18 ottobre-14 novembre 2000, fotografie di Massimo Agus, testi di Lucia Tonini e Michail Talalay, Firenze, Polistampa, 2000, p. 56-57.
Laura Melosi, "Profili di donne, dai fondi dell'archivio contemporaneo, Gabinetto G.P. Vieusseux", Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, Università degli Studi di Firenze, 2001, p. 101-106.
Stefania Pavan, "Le carte di Marija Olsuf'eva nell'Archivio contemporaneo Gabinetto G.P. Vieusseux", Roma, Edizioni di storia e letteratura, Università degli studi di Firenze, 2002.
Riccardo Amati, "Solzhenitsyn e i Sakharov. Nelle carte di Maria Olsufieva un esempio per il mondo libero", «Antologia Vieusseux», a. 29 n.s. (magg.-ag. 2023) n° 86, p. 55-71.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 22 novembre 2023, integrazione successiva
Desideri Fabio, 27 maggio 2011, rielaborazione
Morotti Laura, 2 dicembre 2008, prima redazione


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